To Lose La Track ha 10 anni

gazebo al covo per la festa dei dieci anni di to lose la track

Questo articolo lo scrivo per festeggiare. Ma prima volevo raccontare una storia triste, che mi ha fatto scoprire una cosa bella, che è proprio quella che festeggio oggi: To Lose La Track. Una volta mi è successo di avere dubbi sui motivi per cui ascolto musica, cioè principalmente che è una necessità, mia come di altri, di quelli che non hanno altro da fare. Ascoltavo ma non trovavo niente, e alla fine ascoltavo poco o niente, una storia vecchia, quella dello zio annoiato. A un certo punto pensavo che quello che stava succedendo fosse normale perché così vuole l’evoluzione della specie. Un giorno ho letto su internet che c’era quest’etichetta dal nome che suonava benissimo e ho incominciato a cercare le sue cose. To Lose La Track è stata importante, perché ha ridefinito il mio interesse, anzi lo ha proprio ricreato. Nello specifico, mi ha fatto scoprire canzoni nuove in cui ho trovavo qualcosa di me, e da lì ho capito che la china che avevo preso era sbagliatissima. Non c’era solo qualcosa di me, c’erano tante altre cose. Era il 2011, e avevo appena scoperto anche che TLLT produce solo la musica di amici, una cosa molto bella, perché permette di conoscersi prima di tutto e prima di arrivare in studio. Poi col tempo ho notato la laboriosità: quella di Luca Benni è da prendere a esempio per la vita, fare uscire una marea di dischi, i festival e i concerti, senza fermarsi mai. Così in 10 anni ha fatto 80 dischi, alcuni dei quali sono diventati i miei preferiti, altri no. Mi piace moltissimo ascoltarli quando escono. E quando ho qualcosa che mi sembra vagamente intelligente da dire lo scrivo. Una delle cose che mi piace di più fare con i gruppi To Lose La Track è vederli dal vivo, perchè sono tutti bravissimi, e questa cosa che hanno in comune è incredibile.

Quel Luca Benni di prima è il ragazzo che ha inventato To Lose La Track. Nell’ultima busta che mi ha spedito poco più di una settimana fa c’era la compilation dei dieci anni dell’etichetta. L’ho aperta e mi sono sentito un po’ parte di qualcosa, è stata una bella sensazione, che mi ha fatto fare un sospiro di sollievo grande così per quella volta che ho conosciuto TLLT e mi ha tirato fuori dalla picchiata verso quella sottospecie di apatìa. Una volta in chat ho detto a Luca che quello che fa me la fa passare molto meglio. Ecco perché gliel’ho detto. Non sono un disperato, sono in buona salute, ho un lavoro, una famiglia che mi vuole bene, una macchina che tiene la botta, ma questo non vuol dire non avere bisogno di quella cosa che mi fa stare meglio, come solo lei sa fare. Non meglio come può fare una droga o la ragazza che ami. C’è un legame tra quella cosa dell’amicizia e la musica di TLLT, quando l’ascolto si sente, è una specie di simpatia che suona coi dischi, di cosa grande che contiene tutto, dentro la quale si scrivono le canzoni, si registrano, si stampa il disco, si fa uscire, lo ordini, ti arriva a casa e lo apri. Dopodiché ho questo desiderio di farlo sentire a più gente possibile, di far conoscere da dove viene. A più gente possibile. Prima di me tante persone hanno scoperto TLLT, altrettante dopo di me. È chiaro che fare tutto con quello spirito funziona. Stagione 2011-2012, La mano sinistraLegna e Lords of Tagadà li ho ascoltati tantissimo e sono state le mie tre punte d’attacco, o le mie rocce in difesa. E allora ecco, preso bene dalla metafora calcistica, che ho messo in piedi il mio 11 leoni tirandoli fuori dalla compilation più uno dal roster. (Leggila come leggeresti quella dei Mondiali dell’82): Chambers, Havah, Valeriani, Riviera, Donasci, Disquieted, Girless, Verme, Gazebo, L’Amo, Caso. Allena Johnny Mox, grande Maestro di Cerimonie. Stare bene.

to lose la track in campo

So che in futuro continueranno a uscire su TLLT altri dischi importanti. Lo so perché lo so. Oltre tutto, Luca Benni ha inventato anche un Memory per fare giocare chi va sul sito. Giocare è un modo per festeggiare insieme, sul web. Sabato sera invece c’è stata una festa molto fisica al Covo a Bologna, una delle 10 che TLLT ha organizzato in giro per l’Italia per il suo decimo compleanno, dove tutti possono andare a vedere i concerti e a comprare le magliette e i dischi, a fare queste cose insieme perché conoscono TLLT, che è il motivo per cui prendi su la macchina e vai. Vendere i dischi gli serve, a Luca Benni, per farne altri, farne altri gli serve per TLLT e TLLT serve tantissimo a migliorare la vita a me e a tutti quelli che erano là sabato. Ho riportato a casa tutte le ossa intere solo perché mi sono dovuto dare una calmata, ma c’era anche gente che si ammazzava sotto al palco e in faccia gli vedevi il sabato sera, la domenica di festa e la bellezza di essere lì. Per la prima volta nella mia vita ho visto una ragazza fare stage diving. Suonavano Gazebo Penguins, Valerian Swing, Delta Sleep e Majakovich. Capra ha raccontato di quando i Gazebo Penguins hanno spedito il demo a Luca Benni e ha reso in poche parole tutto il senso della festa. Che è stata molto bella, ed era indispensabile per me andare a vedere com’è. A un certo punto, proprio mentre Capra era in piedi sulla sedia, ho pensato: guarda che storia, nel 2010 non l’avrei mai detto che adesso sarei stato qui, auguri To Lose La Track.

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