La bestemmia al telefono

Era quel giorno del marzo ‘94 in cui Berlusconi vinse le elezioni. Qualche settimana prima, al Festival di Sanremo aveva trionfato Aleandro Baldi con “Passerà” e per le nuove proposte aveva vinto Andrea Bocelli. Non un buon periodo. 
Era in corso lo spoglio e eravamo già avviati verso la sconfitta elettorale. Rientrato tardi a casa dal lavoro mio babbo aveva sbattuto così forte la porta da provocare, dice la leggenda, una crepa sul muro (si vede ancora oggi, proprio come i danni causati da Berlusconi). Poi, quando la sconfitta era certa, aveva fatto una telefonata. Non avevano risposto subito.

“Pronto PDS di Cesena”
“Porco dio!”
“Oliviero sei tu?”

(Un commento a caldo con la sede del partito).

Non pensavo a questa cosa da un po’ quando me l’ha ricordata Diego – gliel’avevo raccontata anni prima – poco dopo la vittoria della Meloni. Sono 13 anni che mio babbo non c’è più e non è che volevo ricordarlo così ma chissà come avrebbe commentato i nuovi fascisti al governo, e chissà cosa avrebbe detto in questi giorni del ricovero di Berlusconi in ospedale. Mi sarebbe piaciuto saperlo. 

5 pensieri su “La bestemmia al telefono

  1. Passata la Pasqua almeno possiamo sperare di aver scampato la resurrezione. Sul resto non so ma essendo veneto trapiantato in piemonte ho familiarità con l’inveire contro dio.

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