Ecco cosa esce per il Record Store Day 2013, il 20 aprile

Ecco cosa esce per il Record Store Day 2013, il 20 aprile

Con tutto quello che viene pubblicato per il Record Store Day ogni anno, ai negozianti rimane sul groppone, a magazzino, molto invenduto. Quindi, ho letto da qualche parte, si dice che per l’occasione nel 2013 uscirà il 10% di dischi in meno rispetto al 2012. La festa in questione è sacrosanta, ma bisognerebbe farla davvero per i negozianti, immettendo sul mercato meno “qualsiasi roba di” e facendo più selezione sul cosa pubblicare. Il 10% in meno è un inizio ma c’è ancora da sgrassare. I criteri di scelta potrebbero essere: riportare alla luce album difficilmente reperibili (alcuni gruppi e case discografiche lo fanno, non tutti), far coincidere l’uscita dei nuovi album (alcuni lo fanno, non tutti), stampare i live e lanciare il primo disco di nuove band, nuovi nomi. O fare un Record Store Mounth, durante il quale fare uscire una serie di nuovi album. In generale, fare uscire cose con un senso.
Di sicuro quella del RSD è un’idea da portare avanti, ma che motivo c’era, nel 2013, di ripubblicare ancora The Velvet Underground & Nico? Solo uno: ingolosire i collezionisti, che è uno degli scopi (utili) del RSD, ma non deve essere la spinta a pubblicare dischi in modo irrazionale.
Ecco cosa esce quest’anno.

– Gli Akimbo pubblicano l’LP di Live to Crush;

– l’Astralwerks pubblica un box set con 20 flexi-disc;

At the Drive-In: Relationship of Command LP in vinile colorato;

Austra (il Record Store Day potrebbe essere l’occasione anche per smettere di pubblicare gruppi inutili) e Gina X pubblicano Mayan Drums 12’‘;

– i Best Coast di Bethany Cosentino usciranno con un 7″ con due tracce, Fear Of My Identity e Who Am I Become;

The Beta Band: Champion Versions 12’’ EP, The Patty Patty Sound 12’‘ EP, Los Amigos Del Beta Bandados 12’‘ EP;

Between the Buried and Me: Anatomy Of doppio vinile arancione in 900 copie;

Big Star: Nothing Can Hurt Me su doppio LP;

Black Lips e Icky Blossoms: su 7’’ (100 copie) Mamas Don’t Let Your Babies Grow Up to Be Cowboys (cover di Willie Nelson & Waylon Jennings) e Arabian Knights, cover di Siouxsie & The Banshees cover);

– i Black Keys pubblicheranno una cover di No fun degli Stooges e la b-side del 7″ sarà l’originale di Iggy Pop &Co. (è uno split);

Blind Melon: Blind Melon e Sippin Time Sessions (EP);

David Bowie uscirà con un 7″ limited edition dei due brani finora usciti da The Next Day che sarà disponibile dall’11 marzo, cioè Stars (Are Out Tonight) e Where Are We Now?; un picture disc del singolo Drive-In Saturday uscito il nell’aprile del 1973; un EP di 4 tracce dal titolo 1965 già pubblicato in digitale nel 2007 e nel 1979 con tutti i singoli usciti a metà degli anni ’60. Chi non dovrebbe, esagera;

Brendan Benson pubblica Diamond, Good to Me (demo del 1997) e Upstairs at United Volume 7, l’abum con Willy Mason;

Billy Bragg: No One Knows Anything AnymoreSong of the Iceberg su 7’‘;

– i Built to Spill ripubblicano Live, l’album dal vivo del 2000, anche in CD;

– uscirà un box set dei Cake;

Calexico: Spiritoso, su LP e CD;

– split 12″ Chambers e The Death of Anna Karina, con brani inediti, in edizione limitata per To Lose La Track, Shove recBLINDE PROTEUS, distribuzione Audioglobe;

– i Deftones daranno inizio alla pubblicazione di una serie di vinili live che contengono canzoni dal debutto Adrenaline, registrate a Buffalo nel 1996;

Gary Clark Jr. farà uscire 1000 copie di un 12”, HWUL Raw Cuts Vol. 2, con registrazioni analogiche e dal vivo del brano When My Train Comes In;

Codeine: What About the Lonely live su LP (2000 copie): questo è l’esempio di un’uscita bella e utile;

– uscirà un LP di Elvis Costello & the Roots;

The Cure faranno uscire Kiss Me, Kiss Me, Kiss Me in vinile rosso;

Dan Deacon: Konono Ripoff No. 1 su 7’‘ in 500 copie;

– i Deep Purple con i Type O Negative faranno Highway Star, uno split da 7’’;

– i Destroyer: This Night LP (2000 copie);

Dio e Killswitch Engage: split Holy Diver, 7’‘ (vinile rosso);

Bob Dylan: Wigwam e Thirsty Boots, 7’‘ (dalle Bootleg Series Volume 10, che sta per uscire);

The Durutti Column: A Paean to Wilson (edizione deluxe su doppio LP);

– i Flaming Lips ripubblicheranno Zaireeka (1997), in vinile, con un nuovo art work;

– i Foals ristamperanno Holy fire, uscito il mese scorso, aggiunto di un 7” con Bluebird e un remix di My number firmato dai Friend­ly Fires;

– qualcosa dei Garbage;

Grizzly Bear: Horn of Plenty LP;

Grouplove, Frightened Rabbit e Manchester Orchestra: Make It To Me e Architect (12’‘);

Half Japanese: Half Gentlemen e Not Beasts su triplo CD con alcune bonus track (2000 copie);

Tim Hardin: Reason to Believe: the Songs of Tim Hardin;

– di Jimi Hendrix escono, e qui si scatena la fantasia, Hey Joe e Stone Free in 7’‘;

Gil Scott Heron & Brian Jackson: The Bottle e Your Daddy Loves You, 7’‘ su vinile verde;

Husker Du: Amusement (7’‘);

Iron and Wine esce con due brani inediti, Next to par­adise e Dirty Ocean, non presenti nella tracklist del nuovo album Ghost on Ghost che uscirà prima del Record Store Day, il 15 aprile;

– i Jesus and Mary Chain faranno uscire in 1000 copie su vinile multicolore “a macchie di vernice” la riedizione del loro debuto Psychocandy;

– il migliore, Daniel Johnston, farà uscire Space Ducks: Soundtrack (LP) e Fun LP;

– la Factory Records farà uscire Communications 1978-1992 EP in 10’‘;

Giant Henry: Big Baby LP (si tratta di side-project fatto durante i primi anni degli Unwound);

Genius e GZA pubblicano Liquid Swords Chess;

– i The Glove pubblicano Blue Sunshine;

Joan Jett & the Blackhearts: Joan Jett & the Blackhearts LP e bonus CD;

R. Kelly: Trapped in the Closet (LP con bonus 7’‘);

– e ancora i King Crimson: il box set Going Schizoid with King Crimson (che contiene CD, graphic novel, T-shirt, adesivi, poster);

Lamb of God: New American Gospel LP;

– i Low con i Dirty Three: In the Fishtank 7 (splittone, 7’’, vinile oro, 500 copie);

Mad Season: Above deluxe doppio LP;

Stephen Malkmus uscirà con un’edizione live di cover del disco Ege Bamyasi dei Can, vinile verde, 3500 copie;

The Mamas & The Papas usciranno con If You Can Believe Your Eyes and Ears (LP);

– i Mercury Rev con Deserted Songs LP con rari outakes;

– mancava solo lui: Paul McCartney, con i Wings, pubblica Maybe I’m Amazed (live, 12’‘);

– esce uno split Misfits e Lemonheads: Skulls, 7’‘ su vinile rosso;

Mumford & Sons: Live at Bull Moose, su CD e vinile 10’‘;

– The Notorious B.I.G.: Ready to Die LP su vinile bianco;

Van Dyke Parks: Song Cycle su LP;

– i Phoenix pubblicano Bankrupt! su vinile verde 7’‘;

Phosphorescent: Aw Come Aw Wry (LP);

Pink Floyd: See Emily Play, un 7’‘ su vinile rosa;

– i Porno For Pyros pubblicano l’LP per il 20° anniversario di Porno For Pyros;

– i Public Enemy pubblicano Planet Earth: Rock & Roll Hall of Fame Greatest Rap Hits;

– i Pulp After You (12’‘);

– i Refused l’EP Everlasting in 3000 copie;

Rolling Stones: Five By Five (EP), giusto così, perchè vuoi non fare una cagatina per il Record Store Day?;

Sean Rowe: To Leave Something Behind (7’‘);

Sonny & the Sunsets pubblicano su un 7’’ una cover di Imagine di John Lennon e di Surfer Girl dei Beach Boys;

Shearwater & Sharon Van Etten: 7’’ con Stop Draggin My Heart Around e A Wake for the Minotaur (3000 copie). E dato che ci siamo mettiamo anche che Sharon Van Etten da sola pubblica il 7’’ di We Are Fine;

Sigur Ros: Agaetis Byrjun (LP);

Sly & The Family Stone “pubblicano” I Want to Take You Higher su un 10’‘;

Spacemen 3: Perfect Prescription LP (su vinile blu), Performance LP (su vinile arancione) e Sound of Confusion LP (su vinile bianco);

– di Elliott Smith esce Figure 8 su LP;

– i Soundgarden fanno uscire su 10” i demo di King Animal;

Ringo Starr fa uscire il box di 7” con Photograph, Down and Out, It Don’t Come Easy, Early 1970, (It’s All Down to) Goodnight Vienna e Oo-wee;

– arriva anche Sting con l’LP Ten Summoner’s Tales;

– e The Strokes con il 7” di All The Time;

– esce Sub Pop 1000 LP, una compilation di molti pezzi di molti gruppi;

– i Surfer Blood anticiperanno l’uscita di Demon Dance, estratta dal prossimo Pythons, e vi aggiungeranno Slow Six, inedita;

The Thermals: Desperate Ground Demos (EP 7’‘);

Tegan and Sara pubblicheranno dieci remix del loro singolo Closer realizzati da Yeasayer, Chris Walla, Morgan Page e altri, in vinile da 12”;

The Velvet Underground & Nico, The Velvet Underground & Nico edizione con la banana vera e con un buono acquisto per comprarne un casco all’A&0 O più vicino. No scherzo, è un acetate version su vinile verde;

– verrà ristampato Elephant dei White Stripes, con nuovo art work;

Rufus Wainwright pubblica Want One (LP);

Paul Weller: Sonik Kicks (cinque 7’‘ colorati, con poster autografato, 600 copie, di più non è riuscito ad autografarne;

The XX: Jamie XX Edits 12’‘;

Neil Young: Old Ways (LP);

– di Frank Zappa & the Mothers Of Invention uscirà I’m the Slime e Montana (7’‘).

E arrivederci al 19 aprile 2014.

Andate nei negozi di dischi, se poi per caso capitate a Monaco andate qui

ECHT Optimal GMBH, Kolosseumstrasse 6, Monaco

ECHT Optimal GMBH, Kolosseumstrasse 6, Monaco

Abitare in Germania è uno degli incubi, oppure dei sogni, che molti italiani hanno da quando hanno inventato lo spread. Io stesso sono spaventato da quel posto, PERCHE’ QUANTO SONO STRONZI I TEDESCHI MAMMA MIA. O almeno così dicono, tanto che una volta la Medusa voleva scritturarne uno, un personaggio piuttosto importante in campo politico, sul piano europeo, per affidargli il ruolo di Kapò in un film sui campi di concentramento. Non è però corretto parlare subito di campi di concentramento quando si parla della Germania oggi, non ieri. In realtà i tedeschi sono simpatici, quelli di Monaco poi sono belli, paciosi, sempre con la pancia piena e il sorriso. Uno a cui avevo chiesto indicazioni per raggiungere un negozio di dischi mi ha addirittura accompagnato in un tour per negozi di dischi, dandomi consigli su quale era meglio e su quale era peggio. Ebbene, questo post (che voi tutti aspettavate con ansia) è anche per colpa sua che lo scrivo.

La Germania è un luogo felice? In Germania l’IVA è al 19%. Sembra un cazzo, ma non è. In Europa è più bassa solo a Cipro, sulle isole greche, nel Lussemburgo, a Malta, a Madeira, nelle Azzorre e nelle Canarie (fonte: wikipedia, non Barroso). L’erba del vicino è sempre più verde, e non siamo mai contenti. No. Almeno quei pochi metri quadrati di erba che ho visto in Germania (circa 60 metri lineari in media per ciascun negozio di dischi visitato a Monaco – neanche troppi, quattro negozi in tutto) erano verdi esattamente come i nostri. Tutto quello che c’era si trova esattamente identico al Disco d’oro di Bologna, al Rev Up di Cesena, al Marquee Moon di Firenze e via dicendo.

C’era della folla nei negozi. Anche da noi c’è della folla, soprattutto al sabato, nei negozi di dischi. Molte persone hanno motivi validi per comprare la musica. Il supporto fisico ti aiuta a tenere ordine, ad avere la sensazione di avere, a ritrovare le cose che più ti piacciono in un corpo esistente, non in un file che se ti si spacca il computer, o se un giorno succede l’apocalisse di internet, va a cartequarantotto. Alla base di tutto, alla base del desiderio di comprare musica, ci stà l’amore per la musica, che è inscindibile dal comprare l’album dell’artista che ti piace, è una forma di riconoscenza e di semplice amore per lui. Oltre a questo, che vale in generale, in particolare non c’è niente di più soddisfacente di comprare magliette, gadget e dischi di un’artista indipendente che ti piace, perchè una volta che li hai comprati senti di aver comprato qualcosa che ti era già vicino ma che adesso ti è ancora più vicino, senti di avere qualcosa di veramente prezioso, senti di appartenere a un gruppo di persone che condividono una passione, una visione delle cose. E poi ascoltare quando vuoi, su un supporto decente, quella musica che spacca così tanto. In Italia ci sono un sacco di possibilità per soddisfare questa impellenza.
Ma se proprio volete uscire dall’Italia e avete una voglia matta di andare a Monaco, bellissima città tra l’altro, dove si surfa sul fiume artificiale che attraversa il parco, dovete andare qui, all’Optimal. C’è dell’ottimo Krautrock, che alla sera si accompagna benissimo con il litro di birra alla taverna del baffo proprio vicino a Marienplatz. Infatti mentre ero in Germania, mi sono reso conto che era il caso di proclamare la Settimana del Krautrock.

ECHT Optimal GMBH, Kolosseumstrasse 6, Monaco

ECHT Optimal GMBH, Kolosseumstrasse 6, Monaco

Pure Via del Colosseo c’è a Monaco. Sti tedeschi sfottono sfottono poi quando si tratta di fare una vacanza o di mangiare sempre “Italia” pensano, bla bla bla. Si, si. Fate una capata una domenica sul Lago di Garda, poi dite se è più stronzo il tedesco in generale o il microgenere di italiani che trovate lì.
Settimana del Krautrock, quindi, più che altro perchè per entrare nel mood bisogna mangiar dei crauti, ma non solo Krautrock. Parlando di vinile: la sezione Indipendent Labels dell’Optimal è un pò piena di ogni cosa, ma si trovano titoli e nomi interessanti, di nuovo e usato; gustose anche le sezioni Hardcore e Punk Rock. Il mio amico, quello che mi ha accompagnato nel tour, era molto soddisfatto della sezione di Classica. Lui è un audiofilo. A Soul, Funk, Black Music e Hip Hop sono riservati spazi ampi. Per quanto riguarda le sezioni Deutsche Rock (fatta eccezione per il Krautrock) e Deutsche Hip Hop, mi hanno un pò spaventato e ho buttato solo un occhio, ma sono ricchissime. Su cd c’è ogni cosa. Prezzi: cd nuovi a 17 euro, vinili nuovi a circa 20, sui vinili usati fanno 10, o 15 sui doppi.
L’Optimal è stata l’ultima tappa del Munich Strafregister Tour, quella dopo la quale io e il mio amico ci siamo salutati. Tutto è iniziato al Music and Books di Kreuzstrasse 13 (ce n’è un altro in Turkenstrasse 21): solo usato, molta scelta Seventy in vinile, molta Deutsche Music, ma non troppo Krautrock. Si trova roba in vinile anche a 1 euro e 50 centesimi, ma occhio alle condizioni. Come si diceva una volta, non è la mia tazza di thé.

Music and Books, Kreuzstrasse 13, Monaco

Music and Books, Kreuzstrasse 13, Monaco

Meglio, riamanendo sul “solo usato”, Schallplattenzentrale (Fraunhoferstrasse, 26): 100 metri quadri e ballatoio strapieni di dischi e cd, qualsiasi genere esistente, singoli, album, 7”, hippie, punk, capelloni, stronzi, brave persone, tutti qui dentro curiosano, il gestore è folle e gentile, ha l’occhiale da regista, strippa perchè arriva il corriere con migliaia di pezzi. Prezzi da gestire: anche qui, occhio alle condizioni, occhio alla foga, io un altro pò ci restavo secco. Il mio amico ha comprato due sporte di roba, “Alle guten sachen”, tutta roba buona dice lui.

Schallplattenzentrale, Fraunhoferstrasse 26, Monaco

Schallplattenzentrale, Fraunhoferstrasse 26, Monaco

Schallplattenzentrale, Fraunhoferstrasse 26, Monaco

Un posto più fighetto in cui il mio amico non è venuto è il Ludwig Beck, un centro commerciale in Marienplatz 11: cinque piani di profumi e vestiti, sesto piano di cd. Solo cd, tantissimo jazz, un pacco di black music, un fottìo di classica, il rock è considerato un pò come lo considerava il mio professore di italiano alle superiori, la più bassa espressione dell’arte, ed è confinato nell’ultima stanza, in fondo. La scelta è ridotta ma razzando si trovano cose interessanti a prezzi buoni (cd di qualche anno fa a 11 euro). E poi puoi ascoltare qualsiasi cosa o quasi, e il commesso è uno di noi (a febbraio 2013). Il posto è tiratissimo, giovani, vecchi e bambini vi scorrazzano (e scorreggiano, almeno per due volte così mi è parso) allegramente. Credo che al Ludwig Beck facciano di tanto in tanto anche concerti di classica, o di musica da camera. Mi sarebbe piaciuto vederci i Rachel’s qui.

Ludwig Beck, Marienplatz 11, Monaco

Ludwig Beck, Marienplatz 11, Monaco

Ludwig Beck, Marienplatz 11, Monaco

Come centro commerciale, che riserva spazio alla musica e ai multimedia al quarto (o quinto, non ricordo) piano dopo tre (o quattro) piani di creme idratanti e cioccolata, è meglio il Muller, in Konigstrasse 26, di Norimberga però (così, se vi capita): piccola parete di vinile, scelta sorprendente, prezzi quasi, anche.
Tornando a Monaco, il Best Records in Theresienstrasse 46, l’ M2 Music 2nd Hand (Rosenheimerstrasse 77 e Nordenstrasse 41) e il Saturn in Neuhauserstrasse 39 sono posti che il calar della sera e la voglia di onorare la Settimana del Krautrock non mi hanno permesso di visitare.

Vai nei negozi di dischi: Casa del disco Galletti, Faenza

Casa del disco Galletti, Faenza

IO! compro dischi in vinile da quando ancora i cd non esistevano, e ho visto tutte le stagioni della musica. IO, anche quando tutti dicevano che il vinile era morto, lottavo per la causa. Frequento negozi di dischi da quando mio zio mi portò per la prima volta in quella piccolissima bottega vicino al ponte, dove c’era un signore anziano espertissimo di anni ’70, un vecchio hippie che aveva fatto il Sessantotto. IO a casa ho 15.345 dischi in vinile. E mi ricordo che quando avevo 5 anni, c’era un negozietto vicino alla casa di mio nonno che aveva tutti i dischi dei Rolling, e c’era un amico di mio babbo che aveva tutti i dischi dei Beatles, ORIGINALI!, e mio babbo mi raccontava che da giovani lui e i suoi amici andavano sempre ad ascoltarli a casa sua. Ma sai quanto valgono adesso queis dischi?! Perchè, oggi, non è più come allora. Oggi si ascolta la musica con gli mp3, una volta ascoltare la musica era un rito, non lo si poteva fare mica dappertutto. Ascoltavi due gruppi, tre al massimo. Ecco, IO!, è da quando ho 5 anni che amo il vinile, il fruscio, il giradischi, la puntina, il piatto che gira, il suono caldo, le frustate dei dischi più ascoltati.

Casa del disco Galletti, Faenza

Casa del disco Galletti, Faenza

Cazzate. Ecco quello che non devi dire a uno squinzio se lo vuoi convincere che comprare dischi è bello e che il rock è meglio dell’aperitivo o della house o della dance che ascoltano lui e i suoi amici e con cui hanno sostituito l’hard core e il grunge e l’emo e tutti sti cazzi bellissimi, o (se si vogliono introdurre nel discorso cose potenzialmente ancora peggiori per piantarsi la zappa sui piedi) gli anni ’70 e la Swinging London. Diconsi squinzi tutti quei ragazzi (sulle squinzie non è possibile avere potere) tra i 12 e i 16 anni che non sanno che la musica si può comprare su un supporto e ti guardano come si guarda un pazzo quando gli fai vedere cd o peggio un vinile, non lo sanno e ti guardano così perchè quando sono diventati coscienti o sono andati alla ricerca di una passione da strizzare esisteva già il download e YouTube. Quindi non hanno nessuna colpa, sia inteso, sono squinzi nel e del loro tempo, come noi si era squinzi del nostro tempo quando la musica si ascoltava solo se si andava nei negozi e c’era un tipo che ti sotterrava di cd nuovi da ascoltare, lì seduta stante, perchè tutti potenzialmente ti piacevano, e tu ti facevi il tuo viaggio nel SoundCloud, inconsapevole che il futuro sarebbe stato proprio quello, solo su una scala non fisica (senza cd) e universale, per tutti, sull’internet.

Perchè 12 anni come estremo inferiore del range temporale che definisce gli squinzi? Perchè a quell’età circa incomincia a salirti la fotta, una qualsiasi. E perchè 16 anni? Perchè a 16 anni decidi se la scuola superiore ti ha fatto dimenticare la musica per la figa. In pochi riescono a coniugare le due cose, ad approfondirle entrambe e a non (semplicemente, solo) sfruttare la prima per ottenere la seconda.
Ecco quello che non gli devi dire, allo squinzio, per convincerlo che comprare un disco è bello: nè quello che è scritto sopra, tra la prima e la seconda foto, nè che il rock è meglio dell’aperitivo e della house o della dance che ascoltano lui e i suoi amici e con cui hanno sostituito l’hard core e il grunge e l’emo e tutti sti cazzi bellissimi, o (se si vogliono introdurre nel discorso cose potenzialmente ancora peggiori per piantarsi la zappa sui piedi) gli anni ’70 e la Swinging London.

Se vuoi convincere uno squinzio, parti già svantaggiato, perchè se lo devi convincere vuol dire che lui è già oltre e si piega ad ascoltarti solo perchè gli fai un pò pena. Per avere una possibilità di riuscire devi portarlo: portarlo o a un concerto dei Gazebo Penguins e fargli comprare Legna, o in un negozio di dischi.

Qualche giorno fa sono andato a Faenza, alla Casa del disco Galletti (casadeldiscofaenza.it) e ho comprato un disco del 1981. La cosa interessante è che quando entri una ragazza alla cassa ti saluta, e ti passa dalla testa il fatto che in un negozio di dischi ci possa lavorare solo un maschio che non ha voglia di averti lì. A parte l’Underground di Bologna in effetti di ragazze dietro un bancone di un negozio di dischi non mi sembra di averne mai viste, ma non sono stato in tutti i negozi di dischi del mondo e potrei sbagliare.

Alla Casa del disco Galletti trovi vinile usato a prezzi ottimi, vinile nuovo con un buon assortimento di novità e catalogo, generi diversi, per una buona soddisfazione di molti gusti. 7”, 33 giri, cd e t-shirt di alcune etichette indipendenti italiane hanno una parete tutta per loro, e questa è una cosa che fa onore a Galletti. Confezioni deluxe di album vari sono sparse un pò ovunque nel negozio e uno spazio speciale è riservato ai cd Nice Price, soprattutto roba anni ’90 e ’80, molte cose che farebbero vomitare tutti coloro che ora schifano la musica con cui sono cresciuti perchè sono gli intellettuali in calza maglia e i pionieri delle nuove musiche lisergiche e psichedeliche senza droga, ma cose che spesso sono perle del recente passato e che avere in casa accattandosele a un prezzo Nice non sarebbe proprio male per niente. Allo squinzio gli si potrebbe far vedere tutto questo e: o ti dice “Ti aspetto fuori mentre fumo una paglia” o sceglie definitivamente, per tutti gli anni di un futuro prossimo e limitato del tempo, la musica e non la figa. Poi, dopo, forse cambierà idea e non è mai una cosa buona: se passerà dalla figa alla musica sarà troppo tardi, se passerà dalla musica alla figa sarà impossibile. Ancora più tardi verrà travolto da una coda di paglia grande come una volpe e penserà che al posto della musica (o della figa) dovrà trovarsi una nuova passione, da adulto. Ma, comunque, per un pò di tempo l’hai convinto a compiere un atto di riconoscenza nei confronti delle band o dei musicisti che gli piaceranno: comprarne la musica.

Anch’io sono della generazione perduta, GENERAZIONE X, ma ho dei valori legati alla musica. Preferisco il vinile al cd, più o meno dal 1992, quando avevo 14 anni – quindi il range temporale ipotizzato sopra è perfetto e realistico. Il primo disco MIO, che ho comprato con la paghetta, è il singolo in picture disc di Midlife Crisis dei Faith No More, in una specie di succursale della Dimar che c’era (non c’è più, è scomparsa prima dell’avvento dell’mp3) nella mia città. Nonostante i prezzi fossero bestiali, ho un grande rispetto e un ricordo molto piacevole di quel posto. Nella stessa occasione ho comprato anche Ten dei Pearl Jam, ma ho detto prima Midlife Crisis perchè è meno anacronistico (sono un intellettuale in calzamaglia).

Dal 1992 mi piace sperperare così i soldi, una parte della paghetta o dello stipendio. Anche oggi che c’è la crisi, sono recidivo. Entrare in un negozio di dischi mi ha sempre dato una sensazione piacevole, mi fa sentire in qualche modo bene, e avere la possibilità di starci per ore mi rasserena. Come qualsiasi donna in un negozio di scarpe o borse belle, credo. Penso sia questo il motivo per cui continuo a frequentare i negozi di dischi e a lasciarci una parte del mio portafoglio. Magari la sera dopo non esco, così bevo qualche birra in meno. Continuo ad avere quella passione, anche se alcuni ridono, perchè hanno passioni più adulte, più utili, più concrete. Per una qualche legge non scritta è stato stabilito che a un certo punto devono estinguersi le passioni che avevi da adolescente e devi iniziare ad averne altre: non va bene trovare il tempo o spendere per ascoltare musica, ma va bene trovare il tempo o spendere per qualsiasi altra cosa da grande. Quindi, compri un disco o un cd e sei un bamba che non sa resistere (ecco la mia, di coda di paglia). Una volta ti sentivi contento, ora non dovresti più.
Molti hanno mille ragioni valide per deridermi, in rapporto al fatto che compro ancora dischi.

Casa del disco Galletti, Faenza

Casa del disco Galletti, Faenza

Non sono uno che non scarica. Impossibile non farlo se vuoi potenzialmente ascoltare tutto, TUTTO, chè tutto non si può comprare. Ma mi piacciono le edizioni vinile+cd+codice per scaricare l’mp3 perchè spendi 20 euro e puoi ascoltare musica in casa, in macchina, a piedi, senza rinunciare a togliere dalla busta il vinile e metterlo sul piatto. Mi piace scaricare roba indipendente e poi comprare a 8 euro un cd o un vinile sul sito dell’etichetta discografica, mi piace supportare gente che crede che la musica non sia una passione da adolescenti, o una roba da supermercato, ma una passione preziosa da alimentare, la gente che mette le chiappe sulla piastra del fuoco, le mette in gioco e porta avanti un progetto, come un’etichetta e una band indipendenti. Mi piace l’idea di avere una serie di dischi miei, in casa, non è feticismo, è la soddisfazione che ti dà la certezza che se vuoi ascoltare qualcosa lo puoi fare, non solo dal computer, ma da due casse che sbombano.