Le e-mail e la musica brutte rovinano tutto

2015-03-12 16.44.12

Stamattina mi sono svegliato presto, ho mangiato i biscotti buonissimi che ha fatto ieri sera la Fede, ho bevuto una caffettiera da due, ho scritto un po’ letto un po’ e sono andato a lavorare. Al lavoro sono riuscito a dire con calma una cosa che avrei voluto dire abbaiando, ho risposto con gentilezza a un collega che mi prendeva in giro e faceva il macho, ho sbrigato tutte le faccende che dovevo sbrigare. Sono uscito dall’ufficio prima (facevo mezza giornata), tornato a casa e mangiato molto bene. Durante il pranzo ho dialogato, ho guardato negli occhi la gatta che voleva mangiare quello che avevo nel piatto, per farle un po’ fastidio ho dato tre piccoli calci alla sedia su cui si era messa dopo aver capito che non le avrei dato una briciola, perché mangia di continuo e le fa male, ho avuto un intenso e più simpatico scambio di sguardi con l’altra micia, memore di ieri sera, quando mi ha scaldato tutto sul divano. Una giornata felice. Dopo pranzo controllo la posta e ho una voglia di scrivere una recensione che non ci sto più dentro. Apro una mail che non posso dire perché c’era scritto che non si potevano pubblicare recensioni fino al mese prossimo, ma intanto ascolto il disco, mi fa schifo, inizio a scrivere l’articolo in cui dico che la giornata era bellissima e poi ho ascoltato della musica brutta che me l’ha rovinata e leggo che non posso scrivere niente fino al mese prossimo. Ci sta, mi mandi il disco in anteprima, mi dici però di non scrivere niente perché c’è il coprifuoco, era una cosa che si faceva di più qualche hanno fa, poi qualcuno ha pubblicato lo stesso, per l’ansia di dare l’anteprima, perché se n’è sbattuto o non ha letto oltre la seconda riga della tua mail, questa metodologia di lavoro è andata a puttane, però ci sta che tu lo faccia ancora. M’incazzo, chiudo la mail, ne apro un’altra. Clicco sul dropbox per scaricare il disco, viene fuori che il file che sto cercando è stato spostato o eliminato. Cazzo, non è difficile spedire il link giusto, ed è ancora più facile ricordarsi di aver spostato i file. È possibile la prossima volta ricevere una mail di avviso che quei file lì in quel posto non ci sono più ma sono stati spostati là? Non dovevi inviare tutto il disco, perché esce il 16 marzo, ma solo una canzone, e te l’han detto dopo. Allora ascolto il link subito sotto, quello col singolo, questo funziona, e la canzone è bruttissima. Sono i Mustek, il pezzo si chiama Crudele, è estratto da Notturno che era dentro al link che non c’è più e io credo che non ci siano parole migliori di quelle della mail per descrivere anche solo Crudele, visto che l’album non l’ho sentito e forse è stato meglio: “tra soluzioni old style (Depeche Mode), qualche tocco IDM (Boards Of Canada) e chill-out (Thievery Corporation), ed un inevitabile gusto ‘emiliano’ (Ustmamò)”. (A parte la d eufonica che odio). Le mie orecchie gridano vendetta e si protendendo nel tentativo di fuggire fuori dalla finestra, verso il sole che oggi risplendeva lucente, ma adesso s’è oscurato, pure lui. Questo modo di essere poeti forzando le immagini e le parole a essere molto poetiche, quando si sente che sono venute fuori a fatica col cavatappi, non dal cuore o dallo stomaco, o per lo meno dal cervello, ma da una riserva in un cesto di parole poetiche, non mi piace, non funziona. Il cantante inizia malissimo, prosegue meglio nel ritornello, ma è appena uscito da una colluttazione in cui hanno cercato di strozzarlo a mano. La base è quella che sentivo da bambino alle giostre dei russi vicino alla chiesa. Testi un po’ evocativi un po’ discorsivi, muri che piangono (ripetuto ben due volte perché piace tantissimo agli autori), “una pioggia di fiori bianchi si sollevano”, un maggio crudele, un finalone seriosissimo, giornali che grondano sangue, “come un tipografo che esce il giornale”. Esci il cane che lo piscio, che stamattina era una bellissima giornata e adesso sono arrabbiato perché ho letto delle mail scritte alla cazzo che remano contro ai gruppi che dovrebbero promuovere (sospetto che i Mustek stessi abbiano scritto la mail) e ho ascoltato una canzone bruttissima. Il caso ha voluto che appena ho pubblicato questo post sia arrivato il secondo giro di mail dei Mustek, col link giusto. Sperano nell’oblìo.

mustek.bandcamp.com (c’è solo Crudele e l’ep prima dove un tipo piscia davvero il cane)

2 pensieri su “Le e-mail e la musica brutte rovinano tutto

  1. Li ho sentiti live al Dinamo a Reggio un mese fa circa.. mi sono sembrati molto meglio di come li hai descritti, forse anche più rock rispetto al cd. Più di un’ora di buona musica suonata bene.

    Dal tuo articolo mi pare tu fossi più disturbato dall’informatica che dalla musica 🙂

    Ciao!
    Eldon

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