Una volta uno di loro mi ha detto che il nome contrapponeva la marmellata, morbida e buona, alla mania dei gruppi di farsi foto in pose da duri. Non so se è il vero motivo, ma da quel momento Konfettura mi è piaciuto molto. Da Konfettura ha avuto inizio nel ’94 un percorso che ha portato all’Aidoru Associazione, un gruppo allargato di persone (tra le quali gli ex Konfettura) che fa molte cose, come gestire il ristorante della Rocca Malatestiana a Cesena. Andateci, si mangia e si beve bene, prezzi popolari. Tra i Konfettura e l’apertura del ristorante ci sono 20 anni di storia e storie organizzate più o meno dalle stesse persone: l’Itinerario Stabile festival, le collaborazioni e i progetti musicali e teatrali, e gli Aidoru. Gli Aidoru sono i Konfettura dal ’98 in avanti, un’evoluzione che li allontana dall’hard core punk dell’inizio e gli fa conquistare pure il consenso della critica, cosa che mi pare però loro non abbiano mai cercato, perché hanno cambiato direzione di continuo, sia dal punto di vista musicale, che da quello del fare cose in generale. Una delle loro grandi idee dei Konfettura è stato il Centro Sociale Al Confino a Ponte Cucco, dove ho bevuto la mia prima Dreher in lattina e ho imparato a conoscere il concetto di birra da centro sociale. Se ci fosse ancora sarebbe uno dei posti più accoglienti in cui andare a vedere concerti.
Ho sempre preferito i Konfettura agli Aidoru, perché ho questa fissa dell’hard core melodico e dell’emo core. Il primo che hanno fatto demo si chiama 100% shit ed è un coacervo di verità assolute sul fare un cazzo a 16 anni, su chi indossa le pellicce e altre cose come che l’apparenza inganna. C’è pure un riferimento alla musica italiana d’autore, una cover di Sara di Tunello Venditti. Per non apprezzare questa cassetta bisogna non pensare a quegli anni, il che è pressoché impossibile per chi li ha vissuti. Chi non li ha vissuti credo possa apprezzare di più la seconda cassetta, Punk Party, di fatto un album con 14 canzoni, incluse quelle di 100% shit. Si capisce tutto quello che dice la voce e questo fu un grande passo in avanti per i Konfettura, che infatti con Punk Party fecero un passo in avanti per qualità della registrazione, la capacità di suonare insieme e grafica. La cosa migliore che abbiano mai fatto, e non è solo hc punk. Dopo questo, il primo cambiamento. In Punk Party rappresentavano bene l’idiozia e la volontà di essere se stessi senza prendersi troppo sul serio, una cosa molto importante allora ma anche adesso.144, sui telefoni erotici, aprì gli occhi a molti.
Parlare del passato è sempre poco facile. Soprattutto di un passato che mi piace ancora, di fronte al quale vorrei pormi in modo più critico rispetto a quello che sono in grado di fare. Dire la verità sarebbe opportuno. Per farlo dovrei scrivere che questo demo mi piace moltissimo ma poi cadrei nel peccato da evitare, quello di non essere in grado di filtrare perché i ricordi e tutto quello che ci sta attorno hanno la meglio su di me. Da un lato penso che non ci sarebbe niente di male, dall’altro il contrario. Devo arrivare a una conclusione. Ci sono arrivato. Misuro l’opportunità di scrivere o meno sul passato col cuore in mano in base alla voglia che ho di farlo e lo faccio come ho voglia di farlo. Semplice, potevo arrivarci subito, ma ogni volta il problema mi si ripropone. Quanto mi piacevano e mi piacciono ancora Punk Party e 100% shit! Che per altro ai tempi erano veramente cool.
Dopo, i Konfettura partecipano con Inutile – dentro a Vivo!, una compila cesenate – che di base si discosta poco dai precendenti. In Vivo! c’è anche Le macine, che era già in Punk Party, una canzone molto importante per chi è stato importante spaccarsi di Macine al pomeriggio e non solo a colazione. Son qui è il primo cd tutto loro, del ’96. Prima non c’era spazio per le parole sensibili, adesso i testi sono meno definitivi e i Konfettura suonano molto più pieni e compatti, bum, all’improvviso. Ricordano più la botta cattiva di Fugazi o Shift che i Sunny Day Real Estate però, e anche per fortuna. Son qui contiene Cattiveria, il pezzo più bello di tutti.
Fare un cd era una conquista, aveva una sua potenza intrinseca. Un gruppo faceva il cd e passava sopra a tutti gli altri. Molti partecipavano alle compilation o facevano il demo, che di solito era una cassetta, alcuni si fermavano lì, altri facevano il cd. Alcuni dicono il demo, altri la demo, per quanto demo stia per dimostrazione che è femminile, scelgo il demo. Adesso la parola demo è quasi scomparsa perché sono quasi scomparse le cassette, superato il supporto, superato anche il termine che lo definisce. Adesso si parla di ep – anche allora se ne parlava ma più che altro per i gruppi americani, o forse si usava di più 7 pollici, split, non ricordo. L’ep è in mp3 e può essere distribuito in tutto il mondo con grande facilità, il demo in cassetta veniva distribuito ai locali per trovare da suonare, o alle etichette, spedirlo si faceva ma c’erano dei costi. Le possibilità sono aumentate, il concetto, il motivo per cui si fa, è lo stesso. Quando rimane in vita un concetto dà alle cose una continuità che è rasserenante, vuol dire che ci sono ancora gruppi in giro che suonano e si sbattono, senza si prospetterebbe più o meno l’apocalisse.
Dopo Son qui arrivano tre compilation, le prime due (Kruncine Piedurkne 2 e A.K.O.M Sampler n.3) con dei pezzi dai lavori precedenti, la terza (Chaos Core) con un pezzo che si chiama Centro e che non ricordo di aver visto in nessun’altra cassetta, demo, cd o ep. Dopo Chaos Core nascono gli Aidoru. Aidoru.org.
Cattiveria.
Pingback: Bravi ragazzi che la fanno stronza e si salvano | neuroni
Pingback: Su internet non c’è tutto. Gli Ogbert the Nerd. | neuroni