Giovedi 11 settembre sono successe quattro cose: l’anniversario dell’11 settembre, l’orsa Daniza è morta, si è sparsa la voce che gli U2 hanno spammato iOS8, IO E LA TIGRE hanno pubblicato in streaming su rockit il loro primo EP. Di gran lunga il fatto più importante è quest’ultimo, ma è una convinzione che ha che fare con me, non vuole essere universale, perché c’è chi crede che gli U2 siano il futuro della musica.
Dentro all’EP di IO E LA TIGRE c’è quella canzone che dice SE mi ridi ancora in faccia IO ti strapperò la buccia E ti afferrerò in un morso E POI ti sputerò via (dove l’abusato CAPS LOCK indica gli accenti) che è il mio nuovo inno quando qualcuno rompe il cazzo e venerdì 12 è partito dalle mie casse immaginarie con dei subwoofer enormi sopra quella cazzo di poltrona di design quando il mio capo ha fatto quel risolino appena gli ho detto la mia opinione su una questione. Sostituisco buccia non con pellaccia – che farebbe rima con faccia ma dalle mie parti in questo caso il dispregiativo italiano assume una valenza positiva – ma con pelle grassa. Poi c’è Cuore. Cuore una volta la cantava Rita Pavone ed è una dichiarazione d’amore per una persona terza rispetto al cuore, ma anche per il cuore. Daddy Song è una canzone per un padre che non c’è più. E Producers è un pezzo per gli amici. IO E LA TIGRE quando le ho sentite dal vivo mi avevano dato tutt’altre sensazioni, tipo rabbia e amore, perché non avevo prestato abbastanza attenzione ai testi. Invece nei testi c’è un sacco di roba, la rabbia e l’amore, l’amore per il padre, l’amicizia e uno strato di poesia grosso come una fetta di torta Arcobaleno.
LA TIGRE suona la batteria e l’idea diffusa più o meno in tutta la provincia di Cesena è che l’abbia sempre suonata, perché prima la suonava con Lemeleagre. Quando la vedevo suonare con loro pensavo, confrontando i batteristi di Cesena, che Toto degli MWB era bravo e bravissimo pure Stefano dei Divieto di sosta, ma lei andava come m’immaginavo andasse la benzina dentro alla sega elettrica per tagliare la legna, che bolle quando l’accendi e si calma quando la spegni. Suona ancora così.
IO E LA TIGRE bazzigano le mie parti (l’interspazio tra Gatteo Terra e Cesena) e mi sento legittimato a usare le metafore agricole. IO suona la chitarra come un trattore e la bellezza dell’EP sta nel riuscire a restituire i suoni live. Io appena sono arrivato all’Hana-Bi ho detto cazzo ma questa ci dà dentro come una zappa. Ed è molto bello quando vedi prima il concerto, ti piace, senti il disco e ci ritrovi quella cosa lì, quella cosa che l’attimo in cui ascolti lo fa suonare davvero perché è fatto con un rullante sfondato, la cassa pure, due note in croce e una voce che non riesci a capirla perché a volte sembra delicatissima altre volte mi ricorda mia nonna quando urlava con mio nonno per dirgli che aveva raccolto tutte le noci dal noce.
Mi sono perdutamente innamorato di questo EP. La produzione è di Andrea Cola e Alan Fantini ha missato e masterizzato nella sala prove dei Sunday Morning, che sono una vecchia conoscenza per molti, in particolare per chi è di Cesena, o ancora meglio di Ponte Pietra, piccola realtà utopica tra Cesena e Macerone, in direzione mare, in cui c’è la Casa del Popolo che una volta faceva fare i concerti ai gruppi della zona, anche quelli scrausi, e dove evidentemente continuano a succedere cose cui volgere lo sguardo quando si è tristi o quando bisogna trovare le forze per mandare a fare in culo qualcuno. L’ep di IO E LA TIGRE lo ascolti qui (non è più su rockit ma è su bandcamp).
ahhh ecco, eh che ignorante che sono, non lo sapevo. era la batterista de Le mele agre. Che aprirono una data dei Northpole all’Estragon, la vecchia sede … inutile dire: Estragon semi-deserto. Ma i Northpole, band dal cuore grande, riempivano il cuore.
Barbara, una delle migliori batteriste che io conosca.
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