La prima cosa che ho notato di questo disco è stata il titolo lungo, che mi ha ricordato un pò quelli degli Housemartins, che oggi molti dicono essere la band più sopravvalutata della storia ma che a me da piccolo piacevano moltissimo (però ero veramente piccolo eh), oppure quello dell’album nuovo di Fiona Apple, la quale ha annullato il suo tour perchè il suo cane sta male e vuole stargli vicino. Motivo opinabile che ha suscitato una comprensibile polemica incazzosa oppure comprensiva dei fan. Io non stò con Fiona. Per quanto ami il suo ultimo The Idler Wheel Is Wiser Than the Driver of the Screw and Whipping Cords Will Serve You More Than Ropes Will Ever Do, non si fa. Nothing to be worried about except everything but you (il titolo) è più breve e ha una musicalità diversa, più immediata, rispetto al titolo scelto dalla Fiona, accenti differenti, non ha assonanze, ma quel gioco di niente/tutto ha un buon effetto. Ricorda un pò gli Smiths che si divertivano a fare titoli con i giochi di parole. E un pò anche la musica dei Girless and The Orphan (Phony, a tratti) ricorda Morrissey&Co., quindi forse non è un caso. Non me ne abbiate a male. Il titolo Nothing to be worried about except everything but you (uscito per Stop! Records e To Lose La Track) se non ho capito male signfica Niente di cui preoccuparsi tranne tutto ma non te. Bello, ho pensato subito, sarà triste come questo autunno. E invece no, non è triste per un cazzo. E dev’essere stata proprio quella scarica di imprevisione o imprevedibilità che mi ha dato la botta, oltre all’eccelsa qualità della musica s’intende.
Dopodichè, dopo il titolo, ho notato l’ilustrazione in copertina, solo quella perchè avendo fatto il download da toloselatrack.org non ho potuto vedere l’interno del cd. Per togliermi la voglia, credo proprio che me lo regalerò per Natale.
A questo punto non devo più neanche dire se mi è piaciuto o no l’abum, se ho deciso di regalarmelo. Però una piccola pezza su quanto è bello te (o ve, a seconda di quante persone leggeranno questo post, più probabile sia sensato l’utilizzo del te visto l’andazzo) la attacco.
Partendo da Your Chest Is A Snuggery, il primo brano, si può ben dire che non dà l’impronta all’album, perchè è una ballata ma è completamente diversa dalle altre ballate (The Speechless One e It’s Your Job to Keep Class-Worm Elite). S’intende qui per ballata un pezzo lento con pochi altri strumenti che accompagnano la chitarra e la voce: un violoncello, un basso acustico, una tromba.
Difficile non ascoltare ammirati Your Chest Is A Snuggery e non sognare una romantica jam session con i Sodastream di Trifeketa Records, Australia. L’effetto che fa The Speechless One invece è diverso, perchè sembra di ascoltare un pò i Pogues, solo un pò però, giusto il tempo di ricordarsi i denti marci di Shane MacGowan e scappare, per comprendere la perfezione del suono che Girless and The Orphan mettono in piedi, solo con due arpeggi di chitarra che si accompagnano. Anche It’s Your Job to Keep Class-Worm Elite ha qualcosa di irlandese, o forse solo di inglese, senza andare a disturbare gli irlandesi per la seconda volta in una recensione, qualcosa di Billy Brag. Nella malinconia dell’arpeggio della chitarra, di sicuro. Ma c’è ancora quel tocco in più, una specie di melodia euforica-triste-dritta che fa stare in piedi tutto, non semplicemente come stà in piedi una ballata, ma come stà in piedi una ballata mostruosamente bella.
Adesso però viene la mia parte preferita, quando Girless and The Orphan fanno la voce grossa, non solo perchè il cantante ingrossa la voce, ma soprattutto perchè i pezzi che ho (idealmente) racchiuso in questa porzione dell’album diventano più pieni, rimangono attaccati sempre alla classe dei lenti, ma stringono senza paura la mano ai Motorpsycho, ai Motorpsycho di Timothy’s Monster e di Now It’s Time To Skate e a quelli di 8 Soothing Songs for Rut. Dei Girless mi riferisco a canzoni come Mein Vatikampf e Bad Scene, Your Fault che ha lo stesso modo di correre dietro alla chitarra di Now It’s Time To Skate e un gusto bestiale nel dare un suono spettacolare alla batteria. Bad Scene, Your Fault è un pezzo della madonna.
Un suono sfondo della batteria si trova anche in Cinnamon and Arrogance, dove si crea un ritmo assoluto ottenuto amalgamando batteria più arpeggio leggero della chitarra, nella strofa. Poi la batteria si butta sui piatti e la chitarra riempie a dovere gli angoli della stanza, qui, rimasti sprovvisti di riverbero.
Passando per il ritmo più delicato di The Minute I Talk (con un basso legnoso come gli anni ’90), ecco il gran finale: Calleth You, Mocketh I. Si trova qui l’unione di tutto quello che, più o meno coscienziosamente, ho scritto fino a ora. Ascoltatelo e poi mi dite: è o non è Calleth You, Mocketh I un pezzo della madonna?
C’è un sacco di roba buona sul tavolo dei Girless and The Orphan, compresi se vogliamo Texas Is the Reason, Belle and Sebastian e per giunta R.E.M.. Ce n’è, però è come se loro abbiano rimasticato tutti e li abbiano risputati. È perchè hanno gradito, non il contrario, è come quando gli arabi ruttano dopo il pranzo. Hanno rielaborato e realizzato un prodotto proprio, del tutto. Con un pò di riottosità però.
Altre info importanti su Girless and The Orphan che dovete sapere: prima di Nothing to be worried about except everything but you hanno fatto uscire gli ep Same name for different girls e The epic epitaph of our ephemeral epileptic epoch, oltre che uno split con Verily So, tutto per Stop! Records, un’etichetta di Rimini che lavora molto molto bene, almeno secondo me. E poi, visto che ogni volta che scrivo una recensione poi ne leggo altre di altri sugli stessi argomenti e trovo sempre che dicono cose più intelligenti e definitive delle mie, vi dico anche che Girless and The Orphan “scrivono canzoni folk dal 2008, ma siccome poi finisce che le distorcono sempre, diventano canzoni un pò punk. Quindi li definiremo convenzionalmente dei punkautori”. Ecco. La citazione è da http://www.stoprecords.it.
Ancora, ancora e ancora informazioni: girlessandtheorphan.tumblr.com.