Qualche mese fa in casa abbiamo capito che non ci stava più niente. Armadi pieni come uova. E abbiamo deciso di buttare via un po’ di roba che non usavamo più. Era domenica ed è stata una giornata liberatoria. Mi ha ricordato quando a capodanno mia nonna mi faceva tirare dalla finestra la tazzina del caffè rotta. Solo che quella domenica non s’iniziava niente di nuovo. Semplicemente ormai non ci stava più niente. Come giornata del fare spazio era necessaria una colonna sonora dell’eliminazione e non so assolutamente perché ho tirato fuori questo disco, che è tutto il contrario, perché è riflessivo, ti invita a raccoglierti e non a buttare via cose. Riempivamo i sacchi di oggetti diventati inutili col tempo, o sempre stati inutili, ed è stata la colonna sonora ideale. Sono assolutamente sicuro che quando spacchi tutto ti servano, non so, i Melvins. Ma lì la regola era invertita, serviva distorsione, languore per fare quell’operazione di affanculo. Opposti che si compensano. Avete mai provato a pensare ai ruoli che avevano Hope Sandoval e David Roback nei Mazzy Star? Lei canta, lui suona, lei ha questa voce così accomodante e soft, lui questo modo di suonare così deciso, aggressivo, anche quando ha la slide sulla chitarra o la tastierina. È una caratteristica che non aveva la sua chitarra negli Opal (o forse succedeva in Revelation). Ma quando suonavano insieme era davvero come un miracolo, si creava quel suono così irripetibile, che ti spingeva a sognare ma anche a stringere i denti. Opposti che si completano e creano un universo. La piuma e il ferro. Che bello quando succede. Ciao, David.
Tristezza,
E i Rain Parade?
Li conosco pochissimo
Cercali meritano, il primo LP e il minilp.
Ok, grazie