Prometheus, gli Ingegneri sono Dio

Appena appena due giorni dopo il primo week end di programmazione di Prometheus di Ridley Scott posso rispondere a quasi tutte le domande intelligenti poste il 6 settembre nell’articolo Prometheus e il Festival di Venezia, abbiamo delle domande. Per quanto riguarda invece la risposta alla questione di Bellocchio sul Festival di Venezia, me ne lavo le mani.
Via alle autocitazioni.
La prima domanda era “Perchè Prometheus è stato presentato da alcuni come il kolossal anti-Avatar”? Non sapevo la risposta allora, non la so oggi. Iniziamo bene.
Prometheus è il prequel o lo spin-off di Alien”. Entrambe le cose: è un prequel ma anche uno spin-off, visto che crea un mondo nuovo, zeppo di spunti.
“Perché l’uomo ha creato i robot?”. E perchè gli Ingegneri, le creature in cui s’imbatte l’equipaggio dell’astronave Prometheus sulla luna LV-223, hanno creato l’uomo? Le domande vanno poste nell’ordine inverso in cui le ho scritte. Gli Ingegneri sono Dio e creano l’uomo a loro immagine e somiglianza perchè sono esseri ottimisti, e l’uomo si diverte a dare vita a esseri uguali a lui però senz’anima, il che potrebbe essere una bella bazza. Pensate, senz’anima agiremmo lucidi e freddi come macchine.
“C’è un motivo per cui si chiamano Ingegneri?”. Gli ingegneri sulla Terra, oggi, sono esseri superiori, sono quelli che fanno i Calcoli, che fanno star su le case e i grattacieli. Sono più intelligenti degli altri o, almeno, sono costretti a mantenere un livello di concentrazione più elevato rispetto a tutti gli altri esseri viventi, umani, animali, vegetali. Anche gli Ingegneri di Prometheus sono in tutto e per tutto, se si esclude il fatto che bevono succo di viscidi calamari giganti e che dagli stessi unti calamari giganti si fanno ingroppare, più intelligenti degli umani: hanno inventato astronavi volanti con molti anni di anticipo e sono scienziati pazzi che fanno giochi di genetica, con molti anni di anticipo.
“E se chiedessimo loro di darci una mano a completare la Salerno-Reggio Calabria?”. L’idea è ottima. A volte anch’io mi concentro e so tirare fuori cose che non pensavo.
“Solo un’ultima domanda: che ne sarà, nel corso del film, della fantastica fisicità di Sigourney Weaver in Alien, dal momento che ella è stata sostituita (in un certo senso) da Noomi Rapace, che sembra sì perennemente incazzata, ma che non ha la stessa potenza e disinvoltura dell’originale?”. La Rapace è figa, non nel senso più tradizionale del termine magari, ma è tosta, talmente tosta da farsi piantare una ventina di punti metallici nella pancia da una macchina solo per uomini maschi che fa interventi di chirurgia in totale autonomia.
Prometheus, ambientato nel 2093, mostra la genesi dell’Alien e s’incastra perfettamente, dal punto di vista cronologico, prima della saga degli Alien (Alien, Aliens – Scontro finale, Alien: la clonazione). I due Alien VS Predator (che partono dal 2004) non escono dal seminato perchè quello creato nel 2093 in Prometheus non è il primo Alien in assoluto. L’Ingegnere beve il succo di Alien nell’incipit del film, e chissà quando se lo beve, magari nel 2001. Pensare per esempio che Ridley Scott abbia pensato (se lo ha fatto), nel 1979, quando ha creato il primo film, che il mostro è nato nel 2001 è una plausibile. Il 2001 nel 1979 era un futuro lontanissimo, perchè era il nuovo millennio e perchè esisteva già 2001: Odissea nello spazio che quell’anno lo aveva già descritto come un futuro davvero futuro.
Nel presente, gli ingegneri sono pilastri a cui non possiamo rinunciare. Nel 2093, gli Ingegneri sono i creatori dell’uomo e si sostituiscono a Dio. Sono figure tostissime, con muscoli trapezi sviluppatissimi, tanto sviluppati che sembrano nascondere ali. Altra caratteristica fisica evidente è il profilo greco, come quello di Poseidone. Ecco, pensare e vedere questo Dio farsi inseminare da un calamaro è tanto spettacolare quanto per lo meno soddisfacente. Ed è anche democratico: il Dio sottomesso dalla bestia, il muscolo sottomesso dal muco, il nervo teso sottomesso dal mollusco cefalopode… sono immagini gigantesche, che danno speranza un pò a tutti. In più, all’Ingegnere piace talmente tanto questa sottomissione, che decide, con lo sguardo sofferente di chi ha rinunciato a resistere a una seduzione così forte e irrinunciabile, di bersi il succo di muco: mantiene il piacere, mantiene il dolore, ma mette da parte l’azione fisica, che costituisce il principale motivo dell’umiliazione di fronte alle platee dei cinema di tutto il Mondo. L’Ingegnere soffre, ma gli piace, e sfrutta la propria conoscenza per creare un estratto di ciò che gli provoca piacere, per continuare a provarlo senza doversi mettere in ginocchio. In nome della Scienza, in nome della creazione di una nuova specie che andrà a distruggere l’uomo-figliuol prodigo ma avverso: l’Alien.

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Prometheus e il Festival di Venezia, abbiamo delle domande

L’Ingegnere

E quando arriva settembre, arriva l’ora di pensare alle cose serie. Com’è malinconico, settembre, con quel freschino che ti arriva nei piedi quando dormi con la finestra ancora avventatamente aperta, con quella tristezza totale per tutti, non solo per alcuni, dovuta alla fine dei fichi. Fortuna che ci sono le pesche tardive. Una cosa paragonabile alle pesche tardive, che risolleva gli animi affranti a settembre, è la ripresa della stagione cinematografica. Ci sono anni di merda, ma ci sono anni fantastici. Il 2012 si può definire un anno fantastico: è già uscito Batman e deve uscire Prometheus di Ridley Scott (lo vedremo il 14 settembre, intanto: www.prometheus-movie.com). Beh… e poi deve uscire il più grande punto interrogativo di settembre 2012, Magic Mike, il nuovo film di Steven Soderbergh, che evidentemente ha venduto l’anima a Platinette. Nelle sale il 21.

Per chi vuole, però con classe, farsi del male d’autore, Pietà di Kim Ki-Duk esce pure lui il 14. Esce Garrone, con Reality (il 28) ed esce Resident Evil: Retribution di Paul W.S. Anderson (il 28); sono già usciti L’intervallo di Saverio Costanzo, che mi hanno detto che spacca, e La bella addormentata, di Marco Bellocchio, in concorso a Venezia. Bellocchio tuonerà ancora se non vincerà il festival? Deve uscire (domani, 7 settembre) The Bourne Legacy, di Tony Gilroy. Eccoci.
Aspettiamo tutti con grande trepidazione di vedere Magic Mike.
Oltre a questo, vedremo tra qualche giorno cosa sarà Prometheus… è stato presentato da alcuni come il kolossal anti-Avatar, perchè? non si sa, e nemmeno che senso abbia. Prometheus è il prequel o lo spin-off di Alien (dal 2122 torniamo al 2090) ed è ambientato in quello stesso universo immaginario. Prometheus è il nome della nave spaziale finanziata da un miliardario imprenditore, un matusa a caccia di immortalità, e Ridley Scott rimane l’uomo delle grandi affermazioni, come “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi”, e dalle grandi domande, come “Perché l’uomo ha creato i robot?”, interrogativo che pone non ho ben capito chi a chi in Prometheus. La missione della Prometheus è trovare gli antichi alieni, chiamati “Ingegneri”, su una Luna lontana. C’è un motivo per cui si chiamano “Ingegneri”? Non so, lo scopriremo in sala il 14 o giù di lì, però lo trovo offensivo per una categoria a cui, in fondo in fondo, vogliamo bene. Tanto più che l’ordine del comandante della Prometheus è trovare gli ingegneri ma scappare subito se li si avvista. E se invece chiedessimo loro di darci una mano a completare la Salerno-Reggio Calabria? A un certo punto poi un archeologo e un medico, atterrati sulla Luna in questione, dopo un giro di ricognizione, trovano la testa di un ingegnere e la analizzano di nascosto. Cosa che piacerebbe fare a tutti noi. Dal film sappiamo che il DNA degli ingegneri è molto simile a quello degli umani.
Solo un’ultima domanda: che ne sarà, nel corso del film, della fantastica fisicità di Sigourney Weaver in Alien, dal momento che ella è stata sostituita (in un certo senso) da Noomi Rapace, che sembra si perennemente incazzata, ma che non ha la stessa potenza e disinvoltura dell’originale? Non sappiamo qual’è la risposta, ma sappiamo che, per qualsiasi cosa, è colpa di Damon Lindelof, produttore di Prometheus, già produttore di Lost, la cui opera viene così commentata da Ghiaccionove.com:
Lost è stato l’esercizio definitivo sui cliffhanger. Un accumulo costante di promesse, un continuo rimandare a una soluzione a venire. […] Lost usava le domande come puro escamotage per motivare la visione. Lost non era una sofisticata riflessione, era lingerie da quattro soldi e luci basse usate per nascondere le smagliature. Prometheus usa lo stesso meccanismo“.
Non ci sono risposte a questi interrogativi, per ora. Comunque, rimane per noi una certezza: è settembre. E a settembre c’è anche, sempre, il Festival del cinema di Venezia. A proposito, un mio amico, un certo **, ha scritto un poemetto contemporaneo su Facebook, che s’intitola “Masochismi veneziani”, con il quale vi salutiamo.

1. Dopo giorni di Arte Cinematografica, ieri, a sorpresa, quasi inaspettato, quasi non più desiderato, ha fatto la sua comparsa al Lido il Cinema;
2. Per l’anno prossimo ricordarsi che dopo il 28 agosto circa ci sono ancora due settimane di mare, sole, spiaggia, multisale commerciali, fica;
3. C’è una perfetta corrispondenza fra il rapporto qualità/prezzo dei ristoranti al Lido e la qualità dei film presenti al festival;
4. Mentre sullo schermo passa uno dei tanti film inutili, i critici cinematografici, morti di fame ma tutti con l’iPhone, postano al buio che è bellissimo per non dire necessario;
5. Con un’operazione ho risolto del tutto la miopia, non ho ancora avuto il piacere della cataratta, ma la crisi della visione non mi passa mica;
6. Non è sbagliato il festival. Sono io sbagliato qui. Però anche lui un po’ più **-friendly, cazzo;
7. Voglio la mamma.

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