Quarto video in due giorni. Che culo. Questo della Fuzz Orchestra è una robona gustosa, perchè l’album Morire per la patria è il risultato del lavoro di 15 etichette che hanno unito le loro forze, e vale a dire: Blinde Proteus, Bloody Sound Fucktory, Boring Machines, Brigadisco, Cheap Satanism, Escape from Today, fromSCRATCH, HysM?, Il Verso del Cinghiale, Offset, Tandori, To Lose La Track, Trasponsonic, Villa Inferno e Wallace Records.
E il fatto che Fuoco a volontà, che qui incollo in video, non sia una canzone dell’ultimo disco non è un marone mio che mi sono sbagliato. Fuoco a volontà infatti non è in nessun album e l’ho messo qui per questo motivo e come scusa per parlare di Morire per la patria, visto che di Morire per la patria non ho trovato nessun video.
Morire per la patria è il terzo album della Fuzz Orchestra, dopo le otto canzoni di Fuzz Orchestra (Wallace Records e Bar la muerte, 2007) e le otto canzoni di Comunicato n. 2 (Wallace Records, Bar la muerte, EFT, Boring Machines e Dizlexiqa, 2009). Qui entrambi gli streaming e i download (ma streaming al plurale è come gli gnocchi e gli pneumantici o come i rospi?). Rispettivamente Fuzz Orchestra e Comunicato n. 2 durano 29 e 32 minuti. In effetti di più ti uccidi. Morire per la patria è il risultato più atteso e inaspettato allo stesso tempo, perchè unisce i generi che ami ai generi che odi, in un insieme che ti fa battere i piedi e scuotere la testa proprio come facevi un tempo, oltre che pensare a tutti i bridge musicali che presenta. Metal, Jazz, Noise, Prog, Spoken Word, Stoner, percussioni e tutto il resto, dato dalla tua immaginazione, la quale partirà in viaggio nel momento in cui ascolterai questo disco. Virando la complessità dei primi Tomahawk verso le profondità più buie di Rammstein e dell’Industrial Metal e verso la sensibilità, l’impegno e la delicatezza della canzone d’autore italiana, si comprende solo una parte della Fuzz Orchestra. Alle velocità del Jazz si aggiungono le sonorità più graffianti del Noise più allungato e in quelle stesse velocità si nascondono le crude realtà Grunge arrotondate in uno Stoner puro e primitivo.
Un album complesso, completo, che ritorna sui passi dei due precedenti e li supera, con sonorità differenti e andamenti talvolta più delicati ma sempre esplosivi.
Testi un pò politici e un pò storici. Quali che siano le parole e il tema, comunque sono dritti al punto e alzano il tiro rispetto a molte altre parole dette altrove, in altri testi impegnati di altra gente. E questo la Fuzz Orchestra l’ha sempre fatto. Senza girare attorno al concetto, magari solo indicandolo, anche da lontano, ma col dito puntato dritto per dritto.
La musica calpesta come le parole, ma a volte ci libera dalla loro ossessione.
Anche Morire per la patria ha poche tracce (7) e dico anche in questo caso, come prima, per fortuna. Ma non perchè siano album che stancano: è perchè iniettano le dosi di angoscia e riflessione che è fondamentale cercare ogni singolo giorno, ma le iniettano tutte in una volta. A dispetto di quel che potrebbe sembrare dalla peculiare commistione di generi, Morire per la patria ti entra dentro subito.
:”Vuoi dire che è un disco pop?!”
No, voglio dire che ti conquista con le parole e con i suoni: è un album che vuoi ascoltare, non perchè lo devi canticchiare, ma lo vuoi ascoltare perchè ti fà pensare.
:”Ah, ecco…”
Pensare è pericoloso, ma anche necessario, per questo lo temiamo, lo aspettavamo e non lo aspettavamo. Scusate la ripetizione del suffisso amo.
E poi, a volte, all’improvviso, Morire per la patria ti fà anche divertire, con tempi ritmati e incastri voce/musica intriganti.
Hanno contribuito a Morire per la patria:
Enrico Gabrielli – fiati in Il paese incantato, fiati e voci in In verità vi dico;
Xabier Iriondo – chitarra in Viene il vento;
Dario Ciffo – violino in La proprietà;
Edoardo Ricci – fiati in Viene il vento.
Ma lo zoccolo vero della Fuzz Orchestra è composto da Luca Ciffo (chitarra), Fabio Ferrario (noisepiano) e Paolo Mongardi (batteria).