Probabilmente ero l’unico sulla faccia della terra a non sapere dell’esistenza in Inghilterra dei theatre pub, pub normalissimi che però sono attaccati al teatro e in cui la gente, gli attori, gli appassionati vanno a spaccarsi di birra prima e dopo lo spettacolo. Il pub si fa promotore degli spettacoli del teatro, il teatro invita la gente a bere al pub, con pacchetti tipo biglietto+due pinte di birra. Quando due tradizioni convergono è sempre orgoglio nazionale.
A settembre eravamo a Eastbourne, dove a quanto pare il theatre pub è molto frequentato, non incontri nessuno in giro, non per una pandemia, ma perché sono tutti lì. Allora siamo entrati anche noi, io sono andato a prendere due Guinness al banco e la barista mi ha chiesto “Andate a teatro dopo, ragazzi?”. Io candido come un gatteese a spasso le ho risposto “No, ci facciamo un giro, poi al massimo ci mangiamo qualcosa”. Lei interdetta.
Forte della mia esperienza, quando siamo andati a Londra a gennaio e ci siamo infilati nel theatre pub di Islington mi sentivo a casa. Sono andato a ordinare due Guinness al banco e la barista mi ha chiesto “Andate a teatro dopo, ragazzi?”. Io ho risposto “No, mangiamo qualcosa, poi andiamo a un concerto qui vicino, poi credo che andremo a dormire perché siamo arrivati oggi dall’Italia e siamo stanchi. A proposito, è molto lontano l’Islington Assembly Hall?”. Mentre parlavo mi si seccava il cervello. Lei per essere ha risposto in maniera cortese: “Fanno 12 pound”.
Dopo qualche minuto il pub si è riempito di signore speciali, tipo questa:
Un’attrice sul viale del tramonto? Una madama appassionata di teatro dai tempi di Shakespeare? Chiunque sia, si è scolata due pinte di birra in una trentina di secondi ed è entrata a teatro col suo bel biglietto acquistato di fianco alla spina. E l’ingresso del teatro era dentro al pub, di fianco al bagno. In men che non si dica le signore sono sparite tutte, risucchiate dalla porta del teatro, che poi si è richiusa con una solennità un po’ acciaccata ed è scomparsa dietro una tenda di velluto grossa quattro dita. Didascalici. Io sono andato in bagno, che era più o meno al centro della terra e per arrivarci dovevi fare qualche chilometro di scale in picchiata.
L’ultimo concerto che ho visto è stato quello di quella sera, Talib Kweli (non l’avrei mai detto) all’Islington Assembly Hall. Tutti appiccicati, gente che balla, alcuni in modo prodigioso. Uno spettacolo bellissimo, Talib che non ha più nessuna voglia di fare concerti e alterna le proprie hit a quelle degli altri, ma rimane un Maestro di Cerimonie di invidiabile caratura ed esperienza. Quando ha fatto Get By il teatro è esploso e anch’io mi sono un po’ commosso, l’ultima volta che l’avevo sentita ero al Rio Grande di Igea Marina. No, non è vero, i giorni precedenti l’avevo ascoltata molte volte e non vedevo l’ora che la facesse.
All’uscita, una fila mostruosa partiva dalla hall e andava giù per le scale, fino a due porte giù giù in fondo a un corridoio – tutto con la moquette, pure i muri – ammucchiando persone che dovevano andare in bagno e persone che dovevano ritirare il cappotto al guardaroba. Difficilissimo pisciare da quelle parti. L’abbiamo tenuta e siamo tornati in albergo, perché venivamo dall’Italia ed eravamo stanchi. Era il 31 gennaio.
È da quella volta che non vedo un concerto. Siamo chiusi in casa da un po’, ok, ma se dobbiamo andare in bagno ci mettiamo due secondi.
Il mio ultimo concerto è stato a Bologna, questo:
https://www.sullamaca.it/musica/balthazar-a-bologna-07-02-2020/
Mondo Generator a Torino (Blah blah) il 17/02
ultimo concerto ? Garbo al Freak Out, 7 febbraio 2020. In ottima forma e “formalmente” ultimo tour, per poi ritirarsi definitivamente dalle scene.
Frek Out di Bologna