E Bulgarelli?

giacomo bulgarelli

Mio zio è morto qualche anno fa. Non so quantificare l’importanza che ha avuto per me meglio di: è stato molto importante. Era simpatico. La cosa bella è che con gli anni, quando sono diventato un po’ più grande, ha tirato fuori anche la sua parte da uomo severo e i suoi giudizi, dovuti a una situazione economica famigliare complessa, erano severi, ma utili. Rimaneva sempre molto simpatico, comunque, di base. Come zio. Come babbo, da quel che ho capito, era un po’ ragno. Ragno, non so se si dice anche dalle vostre parti, ma dalle mie vuol dire taccagno. Poi si è ammalato di cancro ed è diventata un’altra persona. Era sempre arrabbiato. Ora è nel cimitero di Cesena, non sono un fenomeno della corrispondenza di amorosi sensi, nel senso non lo vado a trovare tanto spesso, ma mi manca, ed è come se fosse sempre qui con me, perché penso spesso a lui.

Una delle cose a cui penso è a quando mi portava allo stadio. Le prime volte sono andato con lui. Ero con lui – e con mio babbo – anche quando il Cesena ha vinto con il Milan nell’88, quella volta del goal di Holmquist. Il calcio gli piaceva molto, ha anche giocato, fino a una certa età. Comunque ha continuato ad andare a correre fino all’ultimo, fino a quando ce l’ha fatta. Non ne poteva proprio fare a meno. Andava in qualsiasi condizione meteorologica. Una volta, nel buio di una strada di campagna che qui chiamiamo i Gessi, è andato a schiantarsi contro un cassonetto dell’immondizia. Un altro po’ non ci lascia le penne in anticipo. Quando andava a correre d’inverno era bardatissimo, in molti nel corso del tempo l’hanno incontrato e si sono presi paura. Insomma, era amante dello sport in generale, sia praticato che parlato. Ma più di tutti, come il 90% degli italiani, amava il calcio. Gli dispiaceva che a me non piacesse tanto. Conosceva tutto su tutti i calciatori e spesso ci raccontava delle cose. In particolare gli piaceva parlare di Adriano Piraccini, Gaetano Scirea e Zibì Boniek. Forse anche di Zoff. Che io ricordi, dei più giovani non gli piaceva nessuno in particolare. Un classico.

Giacomo Bulgarelli era un’altra delle sue fisse. Ne parlava come di un calciatore eccellente, correttissimo in campo, capitano della nazionale ai Mondiali negli anni ’60. Bulgarelli è stato spesso anche in televisione, a un certo punto, ed era pure un acuto commentatore. Addirittura arrivò a fare la cronaca dei Mondiali con Pizzul, l’anno di Italia-Corea del Sud e Byron Moreno. Come dimenticare? Ma la cosa che piaceva di più a mio zio di Bulgarelli era che giocò sempre nel Bologna. Lui proprio lo stimava un casino per questo. Un giorno eravamo seduti a tavola a parlare di tutt’altro, non ho mai ben capito perché lo disse, forse lo aveva detto qualcuno al bar fissato quanto lui con Bulgarelli, forse Bulgarelli aveva fatto qualcosa di memorabile, oppure gli venne così, fatto sta che mio zio disse all’improvviso: “E Bulgarelli?”. Da quel momento ogni volta che non c’entrava niente e voleva farci ridere diceva: “E Bulgarelli?”. E se gli chiedevi perché lo diceva, partiva col pippone che Bulgarelli aveva giocato sempre nel Bologna bla bla. Poi diventò un modo di dire, un intercalare, fino a quando non faceva più ridere. È sempre così, se esageri troppo con le cose belle.

Quindi, quando ho visto che c’è un gruppo di Bologna che si chiama Bulgarelli, non c’hanno messo molto a venirmi in mente queste cose, e mi sono un po’ gasato nel ricordarle. E sono anche fighi, i Bulgarelli, ricordano un po’ i Do Nascimiento con una delle due voci rauca, una via di mezzo tra Henry Rollins e Ian MacKaye, molto arpeggiati tipo Van Pelt e a me non possono far altro che piacere, almeno da quello che ho sentito. A quanto pare i Bulgarelli fanno parte di un’ondata di gruppi che hanno deciso di chiamarsi con il nome di personaggi noti, o seminoti, come i Mastroianni, i Craxi, gli Enrico Palazzeschi, i Nino Frassica e Ciccio Ingrassia. Si attendono sviluppi. Intanto i Bulgarelli suonano il 7 aprile al Freakout di Bologna con i Dags!, di cui l’anno scorso non ho scritto niente ma solo perché la bellezza del loro ultimo disco mi ha congelato, e i Costa Brava, in cui canta Federico dei Mt. Zuma, giro Big Cream e Bologna che suona bene.

(Scopro adesso che questo party è il release party per il disco dei Costa Brava). Comunque, tutto organizzato da Oh Dear Records, per cui io nutro una simpatia innata.

Quindi, se potete, andate al Freakout il 7 aprile.

E Bulgarelli?

3 pensieri su “E Bulgarelli?

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