La classifica degli album dei Dinosaur jr post reunion

dino

Ho 38 anni tra 3 giorni. I più vecchi o i più giovani mi dicano come si fa ad avere il desiderio di fare delle classifiche senza che ti venga in mente Nick Hornby. Quando avevo 20 anni se facevi una classifica di qualcosa che c’entrava con la musica eri un figo perché facevi come Nick Hornby. Questa storia è durata un anno al massimo dal momento in cui ha iniziato a diffondersi la lettura epidemica di Altà Fedeltà, ha ripreso vita con il film qualche anno dopo, ma per il resto del tempo rimanente nessuno voleva fare classifiche per non essere definito hornbyano, tra l’altro con uno dei peggiori termini in -ano che indicano derivazione e che suonano malissimo per la maggior parte delle volte. Il peggiore è antononiano. La classifica è la classifica, la giovanile passione per John Cusack non è mai stato motivo di vittoria di Hornby sulla classifica come istituzione. Anche perché poi la classifica nickhornbyana è stata sostituita da quelle su internet, dove sono diventate un must (ormai oggi per soli babbioni) ma però (rafforzativo) non sarebbero mai andate di moda se non fossero state dentro a Altà Fedeltà. Per cui, stesso processo: all’inizio era figo farle, dopo ci siamo rotti il cazzo un po’, poi ancora di più perché ci siamo resi conto che erano le solite classifiche di internet che riprendevano le solite classifiche alla Alta Fedeltà. Ma il vero anarchico fa le cose. Fa le cose, basta. Se ne frega delle correnti, delle opinioni. Io faccio classifica. Qual è la classifica dei dischi dei Dinosaur Jr dopo la reunion? Tutti parimerito, articolo finito, ciao. In effetti è proprio da chiudere in questo modo, perché sono anni che J Mascis scrive e canta le sue canzoni, lascia due finestre per due scoreggine basso-voce a Lou Barlow e Murph è il batterista muto. Lou Barlow e Mascis non si parlano da anni e, è notizia ufficiale di non troppi giorni fa, Murph fa da tramite, a gesti probabilmente. La situazione non è delle migliori. Ma continuano a uscire dischi, tutti uguali, senza prospettive e volontà di crescita, con un raggio di sviluppo di una misura uguale a zero. E stando ai fatti, l’accoglienza di chi ha avuto la pazienza di ascoltarseli tutti è stata meticolosa e ha fatto distinzioni tra uno e l’altro, perché un po’ di cuore lo strappano sempre, e a volte ne strappano di più, a volte di meno. E i dischi sono tutti simili, ripetono una sequenza di canzoni eterne, ma per questo c’è la necessità di fare una classifica, per sentire che, o capire perché, non lo so. Che tristezza, ma anche che grande amore.

Un po’ di storia, ma proprio due righe. Fanno tre dischi con la prima formazione poi Lou Barlow se ne va, arriva Mike Johnson al suo posto e fanno altri 4 dischi fino a Hand It Over (1997), detto anche Hand It Omer, per la tendenza a pantofolare di j Mascis. A un certo punto c’è stato anche George Berz, un batterista nuovo, visto che anche Murph, come Barlow, si era rotto il cazzo del comandante J, sornione ma dittatoriale.

Quindi, ecco la mia classifica dei dischi dei Dino dopo la reunion del gruppo originale, nel 2007.

4. I Bet On sky (2012). Quando è uscito, questo blog aveva una voce di menù che si chiamava DINO. Dentro ci mettevo anche gli articoli sulle scarpe dei Dinosaur Jr. Dopo questo disco l’ho fatta sparire, ma ho continuato a vederli dal vivo. Quindi non mi sono stancato di loro con questo album. È in realtà il disco più lontano dagli altri – quasi ogni canzone (prendete What Was ThatAlmost Fare, Recognition) è effettivamente diversa da tutte le altre canzoni – ma è anche quello in cui bisogna fare il fiatone per arrivare alla fine di ogni pezzo, l’unico in cui la chitarra diventa davvero pesante da affrontare. Non c’è motivo di cambiare. Nelle situazioni in cui gli sembrava che facessi una cosa che non era da me, mio nonno Nello mi diceva: “Tan fega e scioc, sta cum cì”, che più o meno significa “non fare il cretino, sta come sei”. A distanza di anni, avrebbe avuto ragione a dirlo anche a J Mascic.

3. Give A Glimpse Of What Yer Not (9 giorni fa). Ogni volta che esce il primo singolo è il migliore, ogni volta che fanno il lento è il più bello, ogni volta che stoppa la chitarra mi tranquillizzo ma non del tutto, ogni volta che attacca la batteria di Murph il rullante è più squillante di sempre. Ogni volta, ogni volta uguale. Però quest’anno hanno fatto lo sforzo di uscire dalle solite melodie (me ne sono accorto in I Told Everyone) e il pezzo di Lou Barlow (Love Is…) ha un andamento Giant Sand che non avevo mai sentito, e ne facevo anche a meno. Però, per quanto Goin Down sia uguale a tutti gli altri singoli, sono cambiamenti che contano. Il contesto generale rimane sempre lo stesso ma non c’è ancora una morte cerebrale che decreti la posizione ON del pilota automatico. Per quanto possano essere piccole, le idee le hanno ancora e le mettono in tutti i pezzi, e qualche volta sembrano anche una roba nuova. Avete mai sentito J Mascis cantare più lentamente di in I Work For Miles? O cool come in Mirror? No. La musica che ci piace ci restituisce anche reazioni diverse di fronte alle stesse cose. I Bet On Sky era diverso e non mi piaceva, questo ha alcune idee nuove e mi piace. Vai a capire come funziona il cervello.

2. Beyond (2007). Non è vero che gli assoli e le canzoni di J Mascis sono tutti uguali. Credo sia un discorso di come vengono inseriti nel contesto, di quale momento viene scelto per dargli il via libera. Da questo punto di vista, Pick Me Up è una delle migliori di sempre, non perché l’assolo è ininterrotto (succede) ma perché parte al momento giusto, cioè quando il resto della canzone ha dato quello che doveva dare. Back To Your heart sarebbe il pezzo di Lou Barlow che ha stabilito come devono essere i pezzi di Lou Barlow dopo la reunion, cioè dritti dritti dai Folk Implosion, se non fosse che ogni volta potrebbe essere così. È come quando si dice <se non fossi innamorato di lui/lei, lui/lei sarebbe quello che mi piace di più>, significa aver fatto una scelta. È bello fare scelte, c’è qualcosa che ti perdi ma non ci pensi perché hai qualcosa che non te lo fa rimpiangere. Ecco, così è Back To Your HeartThis Is All I Came To Do non ha stabilito nessuno standard, ha solo ripreso quello della chitarra più rilassante, già esistente, ma ogni volta che la suonano dal vivo è la regina del ballo a ossa morbide. Puoi abbassare i gomiti perché li abbassavano tutti. Beyond ancora di più di Farm stabilisce tutte le scatole con cui verranno definite le strutture delle canzoni dei Dino del futuro (anche It’s Me), essendo il primo della serie, ma Farm ha una cosa in più.

1. Farm (2009). Non fate finta che il disco non inizi con quella chitarra effetto moment act dopo tre ore di mal di testa. Il cielo che si libera delle nuvole. Da lì, tutta discesa. La chitarra grossa prende il posto della chitarra frigna, se escludiamo See You, ed è la prima e unica volta che succede. La chitarra di I Don’t Think ritorna a galla dal 1997 ed esce a comandare. Per chi poi ancora non credesse che per scrivere di musica sia necessario un qualche cazzo di ricordo, aggiungo che quando il tour di questo album è arrivato in Italia usavo ancora la mail del vecchio sito e che con gli amici mi ero d’accordo con quella per andare a vederli a Bologna. La macchinata migliore di sempre: Mattia, Boris, Alba e Francesco. Alba raccontò la storia dell’assassino di prostitute di Cesenatico, Mattia parcheggiò dentro a un condominio e prese una multa grande come una casa. Facemmo alla romana.

Per fare la classifica li ho riascoltati tutti – verrà il giorno in cui smetterò di passare così i pomeriggi d’estate ma per ora – ci sono due scuole di pensiero. Io ho capito che sui pezzi di Lou Barlow non c’è niente di cui discutere. Ok, belli, si, ma dopo? Io scelgo J Mascis per sempre. Qualcuno pochi giorni fa parlava della propria tendenza a esagerare quando scrive di musica: sta al lettore “la malizia di fare la tara” (cit.). Come si fa a dire che un gruppo come i Dinosaur jr sono il gruppo della vita non lo so. Sempre sempre uguali, sempre le stesse dinamiche dal vivo, sempre la stessa storia tra i componenti. Ma quando partono le canzoni non ho bisogno di sentire altro, quella voce fastidiosa diventa l’idea di armonia migliore che posso avere e gli assoli l’unico seme della follia da cui non voglio più uscire. Sto esagerando, ma come potrei non farlo se è quello che succede? Magari a qualcuno piace di più qualcun altro, quindi esagererà se mai dovesse scrivere di lui. Se non hai nessuno con cui esagerare, smetti di ascoltare musica.

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