Ieri stavo cercando un po’ di fastidio. Ma il fastidio malvagio, e mi sono ascoltato I Dinosauri. I Dinosauri hanno fatto un ep nel 2012, alcune date nel 2013, poi si sono nascosti, la chitarra è diventata la seconda chitarra del tour Due Chitarre dei Gazebo Penguins, e adesso fanno nuove date. Occhio perché c’è un altro gruppo che si fa chiamare Dinosauri, senza l’articolo i, ha fatto un disco che si chiama Aloha, un pezzo che si chiama Acapulco, fanno del tropical pop, non sono loro.
I Dinosauri mi fanno venire in mente The Mummies, un gruppo di americani californiani di cui qualche anno fa ho comprato qualche disco perché c’erano loro in copertina travestiti da mummie. Il tipo del negozio di dischi, che si chiama Oscar, mi aveva detto che facevano “grezzo garage punk un po’ surf”, mi era presa anche abbastanza bene, ma quello che mi piaceva di più erano le copertine. Loro con la giacca e il papillon sulle garze, loro su una macchina d’epoca, loro che leggono un giornale sui mostri, loro che si rifanno ai film horror di serie B, tutto mi sembrava molto bello. Non ammetto mai fino in fondo che mi piaccia il garage punk e soprattutto il surf garage, ma ogni tanto ci casco, tanto più che vicino a casa mia hanno messo su una gran baracca, che ormai è the garage italian mecca, il Sidro Club. I The Mummies, poi, li ho ascoltati un sacco e a un certo punto erano il gruppo migliore della terra, tanto che una volta dopo un concerto dei Sodastream parlavo con il tipo che suonava il contrabbasso e quando mi ha chiesto che musica ascoltavo io gli ho detto: “The Mummies!”. Lui ha detto “Ah!”, gli piacevano e ne abbiamo parlato. Secondo me gli facevano schifo. Sono demenziali, ma hanno proprio quella potenza, demenziale, che dà la sensazione di ascoltare una cosa che non è possibile controllare, anche se rimangono sempre all’interno di un genere e quindi sono controllabilissimi, ma la loro capacità di suonarlo, quel genere, crea l’illusione di un gruppo di folli senza categoria. Il fastidio è il loro, e lo esprimono in questo modo, ed è anche il mio perché non mi piace il garage punk surf ma ci sono delle volte in cui mi piace. Never Been Caught è uscito su Telstar e mi piace molto perché non è così surf ma un po’ più blues.
I Dinosauri fanno più noise garage, nel senso che usano molto le chitarre grosse o quelle che stridono. Non fanno surf per niente e hanno una certa vena blues, anche loro. Una certa vena che mi fa venire in mente J. Mox. I pezzi sono corti, batteria e chitarre, chitarrA dal vivo. I Dinosauri, poi, indossano una maschera di cartone da Tirannosauro, o forse da Antarctosauro.
La loro Labruttavita mi ricorda molto The Mummies. È la canzone centrale dell’ep, quando la chitarra e la batteria trovano il momento di unione migliore. Però, di sicuro non li associo solo ai Mummies, ma anche ai Cherubs e ai Pissed Jeans. Senti Lacarie. I Dinosauri non mi trasmettono fastidio ma sono loro ad avere fastidio e questa è una cosa che mi piace perché è bello quando la musica non passa attraverso la condivisione di sentimenti ma attraverso il suono. E questa è anche una cosa malvagia, perché non c’è nessun tipo di empatia, ma solo una botta di suoni che ti arriva contro. Il finale di Prandi(questo) è tra i miei momenti preferiti: prima le chitarre si aprono, poi la batteria raddoppia e si crea una specie di collisione sfalsata tra due velocità diverse. La forza più espressiva de I Dinosauri è rappresentata dai cambi di velocità, a volte dettati dalla chitarra, a volte dalla batteria, a volte sembrano una gara tra le due a chi riesce a cacciare fuori il suono prima perché se ne sente il bisogno, oppure sono il risultato chiaro di una cosa fatta insieme. E i pezzi escono tutti bene, che prendano una strada o l’altra, oppure tutte e due. End chiude la sequenza dei 7 pezzi, con un arpeggio che non mi aspettavo.
Ho trovato un articolo interessante del biologo Mario Guidi che spiega un po’ come mai i dinosauri Terapodi sono considerati antenati degli uccelli. S’intitola Pollo o dinosauro arrosto?, I Dinosauri fanno una canzone che riprende il tema di Bat-Man, l’uccello per eccellenza, e linkarlo non mi sembrava inopportuno.