L’AMO, Niente (è un bel pensiero da mettere tra le gambe alle ragazze)

niente è un bel pensiero da mettere tre le gambe alle ragazze

CD

Niente (è un bel pensiero da mettere tra le gambe alle ragazze), L’AMO (Fallo Dischi, V4V World, To Lose La Track, Lafine Edizioni). Questo è un disco che mi sta dando il tormento. C’ho messo due mesi a decidere di recensirlo. C’è qualcosa nei testi e nella chitarra che mi tiene attaccato lì. Che poi non è che i testi abbiano sempre un significato chiaro. Comunque sono sempre abbastanza cattivi, con l’io e con le altre, e gli altri. L’album dura, boh, circa ventidue minuti e io sto lì ventidue minuti alla volta a pensare a quanto sono valide e profonde le porzioni di testo che si comprendono e a quanto vorrei capire quelle che non comprendo. Penso sia un album abbastanza ipnotico nel suo insistere sugli accordi e sulle batterie quasi sempre dritte, poi a un certo punto spezzate o comunque staccate dalla strofa, poi ancora dritte. E nell’insistere sui piatti, che ti risvegliano dall’eventuale torpore in cui potresti cadere in caso fossi troppo ipnotizzato. Non so se qualcun’altro ha già ritenuto opportuno parlare di concentrazione profondissima cui Niente induce, in ogni modo secondo me è il caso di usare proprio questi due termini.
Riferimenti ad altro che c’è in giro? Il loro album precedente, Di Primavera in Primavera (ventidue minuti di album, molto più sintetico di Niente)e lo split con Trans VZ che contiene Non è semplice slacciare un reggiseno non soltanto perché non è semplice slacciare un reggiseno. Ci sono molti gruppi che si caratterizzano molto per quello che fanno e sono difficilmente accostabili ad altro. L’Amo è tra questi (generalizzo e dò una definizione per rendere l’idea: post-punk-rock, ma non gli rende giustizia). E ci sono alcuni gruppi che fanno un disco ed è bello, fanno quello successivo ed è meglio. E L’AMO è tra questi.
Copertina del cd sempre al massimo. La grafica del vinile è ancora meglio, e il cuore spezzato con i capezzoli è abbastanza il paradiso per un uomo: cuore e capezzoli, chi non sarebbe contento? Però non mi è ben chiaro perché il cuore è spezzato. Mi piace L’AMO, m’intriga, m’intrigano i testi. Vi piace il sesso? A loro si, ma neanche troppo o esageratamente però, perché non ne parlano sempre esplicitamente, al contrario di quello che avete pensato vedendo le copertine. Almeno così mi pare di capire: forse si parla più spesso di amore, di amore per il mare, per il cielo, per se stessi, per gli amici e per il tempo speso dietro a vomitare per una donna, anche. E di molto odio per gli addii, in generale. E di odio, espresso in raggi laser dal culo. Ubriaca è un gran pezzo: è il vero lento, perché Nessun rimorso, solo rimpianti non è del tutto lenta (fatevi il finale).
E poi non ho ancora detto che il giro di chitarra all’inizio di Marinai mi sembra una cosa grandissima, come tutto l’arrangiamento di chitarra in Marinai, che ha un riverbero che sembra uscire da un Roland da 5 W, ma sono consapevole del fatto che non è vero. La chitarra ha un ruolo fondamentale perché tutto corre dietro alle sue distorsioni (mai così belle come in Nessun rimorso, solo rimpianti o in Stupida) e a tutto quello che fa. E’ un disco con ritmiche sorprendenti, una produzione sublimante e sublime e una velocità che non è data solo dalla velocità ma, sapete, soprattutto dallo slego. Dritto tra i dischi italiani migliori dell’anno. Streaming.

L'Amo Niente è un bel pensiero da mettere tra le gambe alle ragazze

Vinile

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