THE FORGOTTEN di Oliver Frampton (concorso, 30 ottobre). Oliver Frampton, questo nome non mi è nuovo. Allora lo googgolo e scopro che non è un perfetto sconosciuto ma io non lo conoscevo: The Forgotten è il suo primo lungometraggio, ma ha scritto diverse serie per la TV e girato un corto famosissimo nel circuito, Pieces. È un ragazzo molto alto che si presenta al RNFF in giacca scura, cravatta bleu e camicia bianca all’anglosassone: fuori dai pantaloni. Non gli ho visto le scarpe, ma sono sicuro che porti un 46 e che indossasse un mocasso nero un pò a stivaletto, enorme: all’anglosassone. Con Peter Frampton non c’entra niente, e per fortuna. Era lì che mi confondevo.
La trama. Tommy ha 14 anni e vive col padre fannullone in un lotto di case popolari, che, a parte loro due, dovrebbe essere abbandonato, ma non lo è: ci sono dei rumori, e delle presenze incomprensibili. Dieci + all’ambientazione e all’idea di far piombare gli spiriti in un posto così carico di drammaticità sociale e di piazzare la suspense in un film ritmato e tratteggiato alla Ken Loach. Il mix, dal punto di vista emotivo, ha le potenzialità di una bomba. E The Forgotten è una piccola bomba perchè il grumo di sfiga che si accanisce contro Tommy è gestito molto bene e arricchito di momenti simpatici e addirittura di momenti in cui in fondo speriamo che Tommy limoni con Carmen, che è scontrosa, simpatica, bellissima e coraggiosa. Carmen è l’unica amica di Tommy e una notte decide di tenergli compagnia per capire se in quell’appartamento ci sono o no quei rumori del cazzo. Il padre di Tommy è finito in ospedale dopo esser stato preso a calci da due magnaccia di una mignotta che ha trattato male, e i due amici si spaccano di bong al fumo.
Disagio e terrore. Le scene più spaventose giocano sulle apparizioni improvvise di visi spaventosi e persone che hai già visto da qualche parte. Le scene migliori invece calcano sulla paura di Tommy (Clem Tibber, attore strepitoso, come Carmen, aka Elarica Gallacher), immobilizzato e spaesato da quel che succede in quella casa di merda. Insicurezza e paura di Tommy, sicumera e temerarietà di Carmen si contrappongono e danno al film una buona caratterizzazione.
Negli appartamenti c’è un piano di sotto, perfetto per l’ambientazione di una storia sociale di spettri che vengono da un passato violento – non c’entra niente, ma in alcuni momenti ho rivissuto il terrore della famiglia inglese di pazzi di Eden Lake, visto qui, al RNFF qualche anno fa. È nella stanza al piano di sotto che si scopre che il padre non è solo un ambiguo vagabondo ma anche uno psicopatico, molto peggio della moglie che ha infilato in psichiatria. Ci sono almeno due sequenze in cui abbiamo l’impressione di scoprire le cose prima dei personaggi, perchè escono dall’ombra prima per noi che per loro (un pò come Hitchcock, che svelava certe cose solo a noi) e una di queste scene si svolge là di sotto, verso la fine.
Big Frampton ha avuto un pò fretta di concludere la vicenda. La prima parte del film ha troppo peso, in termini di minuti, rispetto alla seconda e alla soluzione: Frampton racconta molto all’inizio, si sbriga alla fine. Ma The Forgotten è il film che potrebbe vincere il festival.