Nell’arco di dieci giorni, dopo la morte di Jeff Hanneman e Andreotti, sono successe molte cose importanti: è iniziato il Festival di Cannes, Angelina Jolie si è tolta le tette, David Beckham (il marito di Victoria Adams delle Spice Girls) ha appeso gli scarpini al chiodo, il Cesena Calcio si è salvato dalla retrocessione, Ruby non è andata a letto con Berlusconi e non ha voluto i 5 milioni di euro, la prossima rata dell’Imu non è da pagare. Se consideriamo il fatto che non è vero che la Jolie si è tolta le tette, perchè il suo intervento non comporta nessuna modifica esteriore, la notizia più importante è l’addio al calcio di Beckham. A 38 anni, dopo aver militato nelle squadre più forti del Mondo e aver fatto un cameo anche in Italia, nella stagione 2008-2009, nel Milan, ha detto basta. Di solito i cameo sono comparse non accreditate. Il suo fu molto accreditato. Ma non è questo il punto. Il punto è che tutti i campioni aspirano a venire un pò in Italia per prendere un sacco di soldi per un pò di anni e poi andarsene, lui no. Beckham è sceso giusto per dire che ha visto Firenze, Roma e Venezia, che ha scucito un pò di soldi a Berlusconi e ha toccato la crapa di Galliani. Non ha neanche vinto lo scudetto. Re del polleggio, eroe borghese e, vedremo, un pò Robin Hood.
Ha segnato 129 reti nel corso della sua carriera (1992/2013), che è stata brillante e per di più rivoluzionaria. L’unico grande campione di calcio ad aver fatto la pubblicità sia per la Castrol sia per Brylcreem è lui, ed è l’unico che ha ammesso, prima di tutto a se stesso, la sconfitta nel mondo dello spettacolo, del cinema in particolare, e che, durante il contratto con il Paris Saint Germain (5 mesi), ha devoluto il suo stipendio in beneficienza ai bambini bisognosi. Bello e con l’anima. 5 mesi dei suoi bastano a fare un asilo smart nuovo, a pagare gli insegnanti, a farli mangiare bene insieme con gli studenti per anni, a ricomprare tutte le lavagne nuove, a pagare i libri, i grembiuli, i tablet, le penne e le cerbottane con lo stucco. Beckham ha fatto una cosa davvero utile, ecco perchè è Robin Hood.
Nel 2003 è stato insignito della carica di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico, massima onorificenza riconosciuta anche a Gary dei Take That, per cui estrememente democratica, e ad Agatha Christie. E questo ci fa capire che non è un riconoscimento dato tramite sorteggio, ma in base a criteri ben definiti.
Si è detto anche che ha tradito la moglie. Sono solo voci.
Infine, quanti campioni inglesi non si sono mai fatti beccare ubriachi al Pub? Lui è uno che ha anche vinto molte coppe e ha dato il cuore per la sua nazionale (il concetto di calcio che incarna è d’altri tempi), ma la cosa più brillante che ha fatto è stata non ubriacarsi in pubblico. La moglie si, lui no. Ma del resto lei è sempre stata senza speranza, anche quando era in botta Girl Power, lui l’ha sposata in quanto uomo caritatevole. Rooney si è fatto beccare in braghe di tela bello bello pieno di alcol, anche Gazza Gascoigne l’ha fatto, e non stiamo a scomodare il re dei grandi calciatori inglesi stronzi, George Best.
Per tutto questo Neuronifanzine saluta con tristezza l’addio di Beckham, ce ne fossero. Però ha abbandonato solo il calcio, il resto può continuare a farlo. Ha poi tre figli maschi che di sicuro seguiranno le sue orme, perchè li sta già instradando.