Il mondo è spaccato in due. I giovani e i vecchi. Sono vaghissime come categorie, non si capisce. La prima comprende quelli che hanno al massimo vent’anni ed è effettivamente una questione d’età, la seconda quelli che quando parlano di qualsiasi cosa assumono la posa del centurione e giudicano sulla base della loro lunga esperienza, ed è una questione sopravvalutazione di se stessi. Può succedere, boh, a 28. Non succede sempre e non riguarda tutti. Io non sono così per esempio, ho molti mici che non sono così, ma alcuni che lo sono.
Non sarebbe niente se non fosse che queste due specie umane quando si trovano a parlare o parlano l’una dell’altra si vorrebbero disintegrare a vicenda. La violenza (violenta cui resisti non potest) nasce da sentimenti contrapposti: i giovani vedono gli altri come dinosauri, i dinosauri ricordano i tempi andati sempre come i migliori del mondo. Così, generazione dopo generazione, ci sono un sacco di epoche migliori. I più vecchi hanno sempre lo stesso atteggiamento, e anche i giovani, ma hanno più fantasia perché le loro armi sono le cose che cambiano: adesso, per lo più – come si chiama dai tempi di Sandra Bullock – la rete. Spesso, la loro arma, e allo stesso tempo il terreno di scontro, sono i social network e più in generale intermet. Quando arma e terreno di scontro sono la stessa cosa per uno dei due avversari, per l’altro è difficilissimo. E dovrebbe capirlo.
Nelle battaglie c’è sempre chi fa la parte del più sdronzo, è ovvio. Poi, che siano un po’ anfami anche i ragazzi è vero, ma a volte sono i vecchi che la prendono sul personale perché sentono che non ci stanno dietro, si sentono colpiti nell’orgollio e si ostinano ad arrancare. È proprio il caso di quei signori di una certa età (50-55? circa) che guardano i video su youtu’. Quella rumorosissima fetta di persone che non si danno solo da fare, sanno usare il cellulare, ricevono newsletter, hanno Facebook, ma si interessano anche di arte. In generale. E sanno la verità su chi la fa e anche su chi sfoga qualsiasi tipo di creatività sui social network. Non dicono youtu’ ma you tube, quindi confermano di essere al passo con le nuovissime tecnologie e il fatto che le usino e ne parlino dovrebbe voler dire che sono al passo coi tempi anche nella loro testa, anche come possibilità di arrivare a capire e giudicare cose che non gli appartengono. Potrebbero anche appartenergli, c’è tra quelli della loro età qualcuno che ci riesce, ma molti non ce la fanno. Io conosco YouTube! Ma poi non capiscono quello che vedono. Gli youtuber! Che mostri incoscienti sono gli youtuber? Non hanno niente da dire! E ci sono milioni di ragazzini che li seguono, i supermercati si riempiono di bambine urlanti che si fanno autografare il decolté! Abbiamo proprio toccato il fondo. Insistono, non si schiodano.
Una volta mi è capitato per lavoro di proiettare un video di FaviJ per una classe delle scuole superiori. Non sapevo che reazione avrebbero avuto i ragazzi. Hanno riso molto ma la prof era tesa, ed era sui 45. Io ho trovato alcune cose molto divertenti, alcune stupide, altre boh. Ma, se davvero quel Favi lì non ha niente da dire, perché quei ragazzi si sono divertiti così tanto? “Sono stupidi come lui” è la risposta ufficiale, a volte sottintesa a volte no. Invece noi siamo intelligenti, ridiamo solo con la comicità sopraffina, quella di Fiorello o di quei bolliti della Gialappa che non fanno più ridere da dieci anni, o dei comici di Sanremo. FaviJ dice qualcosa, comunica coi mezzi dei ragazzi, mette in gioco le cose con cui hanno a che fare tutti i giorni, ci scherza su. Riesce benissimo. Se vale la regola sei quello che mangi e se i regazzì sono come FaviJ, i più vecchi sono come Crozza e Benigni.
Ho sempre odiato quando uno (molto) più grande di te commenta quello che fai ricordando la stessa cosa fatta da lui MOLTI ANNI PRIMA. Ovviamooonte, il concetto che vuole esprimere è non c’è paragone. Qualche anno fa avevo spesso a che fare con il babbo di una mia ex morosa. Era un fan terminale dei Rolling Stones. Io ero della curva Beatles, quindi mi prendeva in giro già di base. Ma mentre per i Beatles semplicemente mi scherzava, perché comunque appartengono alla sua era, per altre cose mi tirava addosso proprio parole fatte di merda. Non prendeva neanche in considerazione di ascoltare la musica che usciva nel presente. Si torna sempre ad ascoltare la roba di quando eravamo giovani, ok, ma a volte quella roba bisognerebbe tenersela per sé, provare un po’ di vergogna di aver perso la curiosità, e ascoltare cose nuove. I tempi in cui avevo a che fare con “mr. Jagger over the top per sempre” erano gli anni 90, verso la fine, ero in bomba con un sacco di cose che mi sembravano le migliori del mondo perché erano nuove e ogni volta che ne parlavamo lui tirava fuori A day in the life, se voleva venirmi un po’ incontro, The Satanic Majestic Request IL Più BEL DISCO MAI STAMPATO o John Barleycorn Must Die dei Traffic CHE POTREBBE PIACERE anche A TE. Ogni altra cosa se confrontata con questi tre capisaldi non aveva quel significato, quella forza, quei cazzi. Quando qualche anno dopo gli ho detto che di Traffic mi piaceva molto di più il film è stata l’ultima volta che l’ho visto. Col tempo sono cresciuto col terrore di diventare come lui. Oggi abbiamo quasi 40 anni, certe volte capita di parlare di musica con uno più grande, che ha sempre il mento rivolto verso l’alto, come un duce della musica del mondo. Fronte unito di quelli alla soglia dei quaranta + i fan di FaviJ, all’urlo di ci siamo rotti il cazzo di sentirci dire dai grandi come dobbiamo vivere, chiudiamo questo paragrafo.
Proprio cinque giorni fa mi è capitato di essere in mezzo a una pletora di anti-youtuber. Uno di loro se la menava alla grandissima, appartenendo a una certa aristocrazia della critica. E insomma che diceva e diceva: “E poi ci sono questi youtuber che fanno un filmino lo pubblicano su YouTube e hanno milioni di visualizzazioni ma cosa fanno? Cosa fanno?!” (vena grossa nel collo e qualche secondo di suspense per chi ascoltava) “Niente! Non fanno niente, non sanno fare niente. E i ragazzini impazziti, s’innamorano”. Il caso volle che fosse dietro a una cattedra, gli mancava la stecca per indicare la lavagna ed eravamo a posto. In quel momento lui insegnava. E gli altri intorno annuivano, anche uno più giovane. Ammorbano anche i più giovani! “ANCHE COI BEATLES LE RAGAZZINE IMPAZZIVANO MA Lì C’ERA…” (interrompe il flusso di parole aristocratiche e guarda tutti, uno a uno, aspetta un attimo e) LA SOSTANZA urlano tutti in coro, come se si fossero messi d’accordo – ma non si erano messi d’accordo -, concordavano, erano presi dal discorso del più anziano e annuivano zi zi zi. Mi sembravano un poco invasati a dire la verità. Ed erano come i loro genitori o i genitori dei loro genitori che pensavano che il rock’n’roll fosse musica da posseduti.
Io sono superficiale e un povero incapace di gestire l’intermet cattivone, ma non capisco che differenza ci sia tra questi samurai della sostanza e i genitori delle ragazzine della beatles mania che pensavano che i Beatles fossero la merda e il diavolo impanati insieme e messi in vendita per scagarellare di frivolezza i cervelli dei loro figli. Non li capivano, e adesso i Beatles sono il massimo per tutto il mondo, sono lo standard. Tra quarant’anni gli youtuber saranno lo standard, snapchat sarà una cacatina che useranno i vecchi, che sono i giovani adesso. FaviJ sarà un grande romanziere istituzionalizzato. E ci saranno quelli che diranno che in FaviJ sì che c’era la sostanza mica adesso in questi qui che usavano lo strobiweb12.0… e le ragazzine impazziscono! È così chiaro che sarà così.
Ci sono anche persone di un’età X che fanno crociate culturalissime, coscientissime, contro i social network, e poi postano tre quattro volte al giorno su Facebook o istarma. Vogliono sconfiggere il mostro da dentro. Poi quando succede qualcosa di brutto attraverso Facebook urlano ECCO AVETE VISTO?! senza pensare che sono le persone a fare le cose brutte, non Facebook. Volete fottere Zuckerberg, fottetelo, disiscrivetevi, ma non avrete più un posto in cui scrivere opinioni.
Ok, l’ultimo paragrafo non c’entrava niente, abbiate pazienza. È la vita, sempre così. Neanch’io capisco completamente gli youtubez ma io faccio parte dei medio-vecchi alla soglia dei 40 e anche noi iniziamo a essere limitati. Quindi in realtà il mondo è spaccato in tre. La sottospecie di censura che i più vecchi e più coscienziosi vorrebbero imporre ai giovani, però, è un grosso limite del cervello di persone che hanno vissuto in un’altra età e non devono per forza capire tutto del mondo di adesso. Solo dovrebbero essere abbastanza intelligenti da non rinchiudere tutto nel confronto con quello che succedeva una volta. E adesso, decidete se siete dalla parte degli youtuber o della Sostanza con questo quìsss à la dr. Pira.
quante volte mangi la pizza in una settimana?
a. uno
b. millemila
c. mi fa cagare la pizza
ti piace la musica tecno?
a. mi fa venire la cagarella a spruzzo
b. me fà impazzì, me sballa
c. coglione, la musica techno non esiste più
ti piacciono di più i cani o gatti?
a. i catti
b. prendo sempre più like coi gatti
m. i furetti
amore è..
f. ostruzione delle vene
a. osteoporosi
b. soffrire di eiaculazione precoce
me ne sbatto di comprare il vinile perchè
a. pesa troppo
b. gira troppo
c. tagliano i centrini sempre troppo stretti e non mi s’infila nel tennics
non mi metto più gli slip al mare
a. perché mi casca
6. perchè ho freddo
c. mi metto solo il costume intero
d. il mare mi fa schifo
ridatemi il mio dolce forno albert. perchè
a. molto meglio del sushi che ti fa morire di infarto
b. Gordon Ramsay non ha mai cucinato altro che vinagrette
c. la cucina va di moda adesso, una volta friggevamo tutto
Se la maggior parte delle volte hai risposto A sei uno tosto che non si lascia tanto infinocchiare. Se hai dato più risposte B, la vita ti sorride sorridile anche tu. Se hai risposto soprattutto CI hai vinto perché di tutto questo – dei youtube, delle crociate contro e della solita roba, la vecchia musica no dai e invece quella nuova si perché dai – non te ne frega niente. Buon primo maggio.